“E’ stato un Consiglio europeo che possiamo definire storico: ieri è stato raggiunto l’accordo sul bilancio pluriennale e sul Next Generation Ue, un altro passo avanti per rendere concreto il programma di risorse straordinarie. Abbiamo raggiunto questo risultato senza rinunciare a nessuno dei nostri principi, abbiamo ribadito il principio dello Stato di diritto e non abbiamo toccato il regolamento sulla condizionalità del bilancio legato sullo stato di diritto”. E quanto ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso della conferenza stampa da Bruxelles, al termine del Consiglio europeo che ha superato i veti di Polonia e Ungheria.
“Avendo superato i veti – aggiunge il presidente del Consiglio – il clima si è rasserenato anche da parte di altri paesi che sono stati più diffidenti rispetto al nuovo programma di finanziamento, non c’è stato nessun segnale di nervosismo. Non ci aspettiamo un cammino irto per le ratifiche nazionali, ci vorrà un po’ di tempo, sarà difficile partire prima di febbraio”. Il premier ha poi ricordato Antonio Megalizzi, il giovane giornalista rimasto colpito e ucciso nell’attentato di Strasburgo l’11 dicembre del 2018: “Il programma Next Generation Eu ci fa ben sperare, offre una sfida di grande responsabilità e dalle enormi responsabilità, questo programma e’ dedicato a giovani come lui, anche se lui non c’è più”.
Parlando delle questioni interne alla maggioranza dopo le fibrillazioni di queste ore, Conte ha spiegato che sulla governance ci sarà un confronto, “dobbiamo assicurare il veicolo che ci consenta di poter monitorare migliaia di cantieri che nasceranno in Italia. Ben vengano tutte le proposte per cercare di offrire in modo costruttivo delle soluzioni – ha spiegato – ma questa struttura non vuole e non può esautorare la responsabilità di tutti i soggetti attuatori, abbiamo però bisogno di una cabina di monitoraggio. Andrò avanti con la fiducia di ogni singola forza di maggioranza e di tutte le forze di maggioranza collettivamente”.
“Ci confronteremo nelle prossime ore e nei prossimi giorni – ha spiegato ancora Conte -, cercheremo di capire bene le notazioni critiche che fondamento hanno, ce lo diremo molto francamente perché il Paese merita risposte. Ci sono delle istanze critiche e dobbiamo capire cosa nascondono, quali obiettivi dobbiamo confrontarci e lo faremo, per andare abbiamo bisogno di massima coesione, massima fiducia reciproca e determinazione perché le sfide sono complesse”. Sul versante delle opposizioni il presidente del Consiglio ha detto che ieri ha ricevuto un messaggio dal leader del Carroccio Matteo Salvini: “mi ha chiesto disponibilità al confronto e io ho detto che ovviamente il tavolo del confronto del governo resta sempre aperto. Ci confronteremo con la Lega e le altre forze di opposizione”.
Tornando alla questione Covid ha poi spiegato che in consiglio europeo è stata ribadita la necessità di rafforzare “il coordinamento europeo anche in vista delle prossime festività, per evitare la terza ondata. Abbiamo anche sottolineato l’importanza di un approccio coordinato per l’inizio della distribuzione dei vaccini. Se ci riusciremo cercheremo anche di organizzare il vaccino day, per dare il segno che su questo l’Europa è unita e parte insieme”. Mentre sulle misure interne che vedono il blocco degli spostamenti tra i Comuni nelle giornate del 25 e 26 dicembre e 1 gennaio ha riconosciuto “un problema oggettivo” soprattutto per quanto riguarda i piccoli centri.
“C’è grande sensibilità parlamentare – ha detto ancora il premier nel corso della conferenza stampa -, noi non siamo contenti di introdurre misure, dobbiamo mantenere le restrizioni. Se il Parlamento assumendosi tutte le responsabilità vuole introdurre qualche eccezione per i Comuni più piccoli, il Parlamento è sovrano. Ci confronteremo anche con i capi delegazione del governo, ma per qualsiasi misura mi raccomando grande cautela”. Inoltre sul caso della morte in Egitto del giovane ricercatore friuliano Giulio Regeni, Conte ha rassicurato: “c’è un dato importante dalla Procura di Roma che ringrazio, hanno dimostrato una capacita’ investigativa incredibile, abbiamo elementi che denotano un quadro probatorio che ha una certa solidità e consentirà di poter celebrare un processo italiano per assicurare la verità su una morte avvenuta con modalità efferate, cruenti e crudeli. Tutta Italia sta chiedendo verità è un momento importante, sarà un processo credibile e di rilievo internazionale. Vogliamo la verità e continueremo a operare tutti i passi necessari, valuteremo qualsiasi altra iniziativa utile”.
E sull’ex Ilva di Taranto, all’indomani del via libera all’accordo tra ArcelorMittal e Invitalia (leggi l’articolo), ha concluso il presidente del Consiglio: “ci sarà l’idrogeno, realizzeremo il progetto più avanzato e serio di transizione energetica, non lo si fa dall’oggi al domani. Per buona parte l’accordo prevede già che in quello stabilimento si abbandonerà il fossile, iniziamo già in parte un progetto di riconversione, in prospettiva diventerà tutto verde. Occorrerà farlo in un arco temporale. Confidiamo di accedere anche a questi fondi”.
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