Se non fosse già abbastanza chiaro, il governo di Giorgia Meloni è deciso a riportare il nucleare nel mix energetico del Paese. Poco importa se gli italiani hanno già detto di no in due referendum, perché l’obiettivo, come ci ricorda quasi quotidianamente il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, è più che chiaro.
Un concetto che quest’ultimo ha ribadito ancora una volta a margine della seconda giornata del Get-Global Energy Transition 2024, affermando che l’energia dall’atomo “fa parte del mix energetico. Non è sostitutiva delle rinnovabili ma è integrativa”. “Nello scenario al 2050 c’è la parte del nucleare che può essere, con una potenza dall’11% al 22%. Il calcolo viene fatto non sulla produzione fissa, ma rispetto a una tendenza di domanda di energia che al 2050 dovrebbe essere più del doppio rispetto a quella che abbiamo oggi. Con una previsione minima di 8 gigawatt di nucleare si può dare un contributo rilevante” ha aggiunto.
Sul nucleare il governo tira dritto e Pichetto Fratin pensa di introdurre anche degli incentivi per realizzarlo
Del resto in Italia non mancano “le competenze” in materia, come testimonia il fatto che “nell’alleanza delle imprese del nucleare, il secondo Paese come numero di imprese è l’Italia con 50 imprese, dopo la Francia”. Il ministro sa che l’opinione pubblica potrebbe non essere al suo fianco e per questo ha spiegato che è “chiaro che bisogna creare un percorso anche di consenso”. Ma la grande novità arriva a conclusione del suo intervento quando rivela che “le energie rinnovabili e in generale gran parte delle forme di energia hanno degli incentivi. Per quanto riguarda il nucleare bisognerà vedere l’equilibrio, rispetto al mix energetico, se sarà necessario un incentivo o meno”.