“La vita va salvata, il Mediterraneo è un cimitero, forse è il cimitero più grande” ma “l’Italia non può fare nulla senza l’accordo con l’Europa. La responsabilità è europea”. Condivido anche le virgole del pensiero del Papa, sempre più spesso costretto a esprimersi anche come Capo di Stato e non solo come leader spirituale o morale, in questo caso a causa delle inadeguatezza della politica Ue, incapace di assumersi le proprie responsabilità.
Migranti, Giarrusso: “È vergognoso che il Paese di primo sbarco debba sobbarcarsi praticamente da solo un problema che ha portata epocale”
Come ho sempre denunciato in sede parlamentare nonché in ogni dibattito pubblico, è vergognoso che il Paese di primo sbarco debba sobbarcarsi praticamente da solo un problema (dramma, tragedia, emergenza planetaria… utilizzate il sostantivo che ritenete più appropriato) che ha portata epocale, coinvolge l’Europa e il mondo intero ed ha dimensioni e implicazioni sociali, politiche, economiche, umane e culturali raramente raggiunte nell’intera storia dell’umanità.
Il fenomeno migratorio, oggi è ‘il problema’, nonchè il grande punto interrogativo sul futuro, insieme a quello ambientale. E riguardo questo quotidiano dramma, che significa anche tantissimo altro, non basta dire – come ha sottolineato Papa Francesco – che “per risolvere il problema dei migranti in Europa, basta risolverlo a casa loro”, se poi l’Occidente non provvede a sollevare concretamente i Paesi più poveri dalle condizioni indegne in cui versano, ma semmai sceglie scientemente di saccheggiare le loro risorse ed innescare guerre per lucrare anche su quelle.
Auspicando che davvero ci si prenda la responsabilità collettiva di innalzare le condizioni di vita dei Paesi più poveri, si dovrebbe intanto affrontare tutti insieme gli arrivi nel mediterraneo. È osceno che debba farlo solo l’Italia: servono organizzazione, mezzi, soldi e uomini di tutti i paesi europei. I migranti fermi ieri a Lampedusa, oggi al largo di Catania e domani a Pozzallo, non stanno venendo in Italia ma in Europa. Lo sanno tutti e lo dichiarano loro stessi, eppure l’Ue finge di non saperlo.
I confini marittimi dell’Italia non rappresentano il nostro Paese: sono la porta dell’Europa per quanti, fuggendo da carestie e guerre o cercando una vita economicamente dignitosa, vedono l’Europa come la terra dei diritti e delle opportunità, come una possibilità di vita quando a casa loro il futuro è un grigio grumo di fame, dolore e morte.
Il fenomeno è globale, ma von der Leyen & C. fingono di non vedere
Quando con la delegazione del M5S decidemmo di votare per Ursula Von der Leyen risultando decisivi per la sua elezione, lo facemmo dopo aver avuto rassicurazioni precise su alcuni punti, fra i quali era fondamentale un superamento degli accordi di Dublino. Una promessa precisa che Von Der Leyen ribadì nel suo discorso di insediamento, quando parlò con nettezza della necessità di abolire Dublino e riscrivere le regole tutti insieme. Ma tutto questo non è mai avvenuto, e dopo tre anni dal suo insediamento quello son rimaste parole.
L’autore dell’articolo è un europarlamentare