Dopo l’offensiva ucraina a Kursk, sui giornali italiani si è tornato a tessere le lodi di Zelensky, con titoli altisonanti in cui si parla di una sfida a Putin che potrebbe ribaltare l’esito del conflitto. Danilo della Valle, eurodeputato M5S, è d’accordo con questa interpretazione dei media oppure sarebbe necessaria maggiore prudenza?
“La propaganda in tempi di guerra è un dispositivo antico quanto la guerra stessa. Questa constatazione del pacifista e storico inglese Arthur Ponsonby è calzante per ogni conflitto, ma soprattutto per quello ucraino. In questi giorni ho notato il riemergere di una strana retorica bellicista condizionata forse dall’andamento della guerra che non sta andando affatto bene per il fronte occidentale. Chi sperava nella grande controffensiva nei territori ucraini occupati è rimasto deluso, anzi il fronte russo a sud-est si sta allargando sempre di più. Queste incursioni a Kursk sembrano un diversivo per non far parlare del fiasco di questa controffensiva perché non avranno nessuna conseguenza sull’andamento della guerra visto che non hanno nessuna velleità di occupare militarmente il territorio russo. Zelensky sa bene che le opinioni pubbliche occidentali sono stanche di questa guerra di logoramento ed evidentemente cerca di migliorare la sua immagine appannata. In Settembre in Germania si celebreranno le elezioni locali in tre land dell’Est, i più vicini all’Ucraina, e il nuovo partito della sinistra pacifista secondo gli ultimi sondaggi sfiora il 20%. Se non cambierà la posizione geopolitica dell’Europa verso il conflitto, rischiamo di essere vittime di noi stessi e della nostra stessa testardaggine. Il popolo europeo vuole la pace”.
Dagli Usa e dall’Ue è giunto il benestare all’operazione ucraina in territorio russo. Secondo lei, questo blitz a Kursk rientra nella legittima difesa oppure si è andati oltre?
“Trovo davvero molto ipocrita l’atteggiamento dell’UE e di molti Stati membri che adesso plaudono alla contro-invasione dell’Ucraina sul territorio russo, dove vengono tra l’altro colpiti anche obiettivi civili. Così si alza il livello di scontro e visto che le armi usate sono anche le nostre rischiamo di entrare direttamente noi in guerra contro la Russia. Ieri un mezzo blindato di fabbricazione italiana è stato bombardato a Kursk”.
Putin ha promesso una risposta all’offensiva ucraina, spiegando che questo blitz dimostra che l’Occidente è coinvolto nel conflitto e che non ci sono margini per una trattativa di pace. A chi giova continuare a combattere?
“La reazione di Putin era ed è prevedibile. Tutte le Cancellerie europee lo sapevano e hanno quindi messo in conto una inevitabile escalation dalle conseguenze tutte incerte. I fanatici della guerra hanno tanti volti: se il budget della difesa aumenta allora le commesse aumentano per il comparto bellico-militare. Tra l’altro con gli extraprofitti tantissime compagnie energetiche in particolare d’oltreoceano hanno prodotto lauti guadagni. Basti pensare che gli Stati Uniti nel 2022 hanno visto crescere l’export di gas naturale liquefatto del 34% nel Vecchio continente rispetto all’anno prima. In questa cinica guerra vengono mandati al macero soldati e civili, mentre qualcuno brinda con champagne”.
Per anni il sabotaggio del Nord Stream è stato attribuito alla Russia, ma ora dalla Germania è emerso che è stato emesso un mandato di arresto nei confronti di un cittadino ucraino che avrebbe sabotato il gasdotto. Questa notizia la sorprende?
“Purtroppo no. La Russia non aveva nessun interesse a perdere il gasdotto Nord Stream che gli ha procurato lauti guadagni dalla vendita del gas alla Germania. La pista andava cercata altrove e verso chi voleva tagliare del tutto le storiche relazioni diplomatiche e internazionali dell’Europa con la Russia. Mi auguro che la procura federale tedesca faccia piena luce sull’accaduto e che il sospettato ucraino venga catturato e risponda alle legittime domande degli inquirenti”.
Secondo uno scoop del Financial Times, la Russia ha addestrato la propria marina per colpire l’Europa con armi nucleari in caso di conflitto con la Nato. Quanto sono serie queste minacce?
“Mi auguro che non lo siano, ma non è questa la strada giusta per riportare la pace in Ucraina. L’Europa deve rilanciare un percorso negoziale che porti alla pace ai suoi confini. È illusorio pensare di sconfiggere sul campo una potenza nucleare come la Russia, continuando a inviare armi all’Ucraina e facendo combattere una guerra per procura ai suoi soldati. Servirebbero altri uomini e soprattutto ne servirebbero di addestrati meglio. Gli ucraini stanno morendo a migliaia e la guerra non sembra volgere al termine. Qualcuno qui in Europa e negli USA finge di non vedere la realtà o semplicemente la vuole omettere all’opinione pubblica occidentale perché sa benissimo che è ampiamente contraria allo scontro frontale con al Russia, ma questi uomini possono solo venire dalle truppe dei paesi Nato e vorrebbe dire una guerra tra potenze in Europa. Per questo come movimento 5 stelle siamo convinti che l’invio di armi a oltranza rappresenti una pericolosa miccia che potrebbe portare conseguenze disastrose anche per i popoli europei”.