Su Cutro fuori la verità, le opposizioni scendono in piazza. La maggioranza insiste con lo scaricabarile. E scatena l’ira di M5S e Pd

Su Cutro fuori la verità, le opposizioni scendono in piazza. La maggioranza insiste con lo scaricabarile. E scatena l’ira di M5S e Pd

Su Cutro fuori la verità, le opposizioni scendono in piazza. La maggioranza insiste con lo scaricabarile. E scatena l’ira di M5S e Pd

Dopo la passerella, finita con tanto di contestazione, e un decreto migranti che scarica tutte le colpe sugli scafisti, non accennano a diminuire le polemiche. Proprio oggi, infatti, gli abitanti del crotonese scenderanno in piazza con una manifestazione nazionale a difesa dei diritti dei migranti. Un corteo a cui prenderanno parte le opposizioni che chiedono la verità al Governo sulla strage di Cutro costata la vita a 73 naufraghi.

Da M5S al Pd, passando per Alleanza verdi e sinistra e per il Terzo polo, tutti concordano sull’inadeguatezza delle destre nel gestire un fenomeno complesso come quello dei flussi di migranti. E lo diranno oggi scendendo in piazza a Cutro.

Come scrive su Facebook il leader M5S Giuseppe Conte, la Meloni si è dimostrata “arrogante e offensiva” ma soprattutto “ha annunciato una caccia per decreto agli scafisti ‘per tutto il globo terracqueo’ quando a largo di Cutro non siamo riusciti nemmeno a raggiungere una barca che a bordo aveva scafisti e a salvare 72 persone”.

Poi passa all’analisi della disastrosa conferenza stampa in cui “non ha spiegato il perché di quanto accaduto”, in compenso “ha confuso la dinamica degli eventi e non è neppure sembrata informata sul fatto che la Guardia di finanza sia uscita in mare prima del naufragio e non dopo come ha detto in conferenza stampa”.

Sulla stessa linea i dem con la presidente dei senatori Simona Malpezzi convinta che “a Cutro si è consumata una messinscena: non si può archiviare in questo modo la tragedia. Non una parola di scuse e neppure la volontà di accertare le responsabilità nei mancati soccorsi”.

Maggioranza in pezzi

E sicuramente non migliora le cose il fatto che dal governo non è arrivato nessun mea culpa ma, al contrario, si è puntato il dito contro scafisti e Frontex. “Non può bastare un decreto, un piccolo intervento” per fermare i flussi di migranti, ma serve che “che l’Ue faccia uno sforzo in più” è quanto sostiene a SkyTg24 il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin.

Ma al di là di quanto si provi a far credere, le destre sono sempre più divise. Se da un lato il viceministro leghista alle Infrastrutture Edoardo Rixi afferma che “non sono emerse tensioni nella maggioranza, sono comparse solo sui giornali”, dall’altro c’è chi – ironia della sorte proprio dall’interno del suo stesso partito – sembra dire il contrario.

Come riporta l’Ansa, il deputato della Lega Igor Iezzi rispondendo a una precisa domanda su cosa pensi del decreto migranti alla luce della sua proposta in commissione Affari Costituzionali al fine di attuare la stretta sulla protezione speciale già vista con i decreti sicurezza di Matteo Salvini, ha ammesso: “Siamo contentissimi, è quello che volevamo che si discutesse di questo tema. Noi facciamo il nostro lavoro di parlamentari, se il governo dopo l’incardinamento lo ha fatto proprio sono felicissimo. Insistere serve”.