Non solo le polemiche sul contratto, bollato come una vera e propria “elemosina” visto che gli aumenti mensili si tradurranno in appena 40/50 euro in più in busta paga, praticamente un euro e spicci al giorno. Adesso gli agenti di Polizia tornano ad alzare la voce. E lo fanno per protestare contro quello che l’Ugl Polizia di Stato di Milano ha definito, in una lettera indirizzata direttamente al capo della Polizia, Franco Gabrielli, come “un ritardo ingiustificabile ed inaccettabile”.
Di che cosa stiamo parlando? Del pagamento dei cosiddetti straordinari eccedenti, ovverosia quelli che non vengono versati a fine mese agli agenti ma che l’amministrazione dovrebbe comunque corrispondere loro entro un breve lasso di tempo.
E invece no, visto quello che scrive nero su bianco il segretario generale provinciale, Giuseppe Camardi, a Gabrielli: “Risulta che il pagamento degli emolumenti relativi alle ore di straordinario eccedente effettivamente svolto, sia fermo al mese di Ottobre 2016, con un ritardo ingiustificabile ed inaccettabile di un anno e 4 mesi”. Proprio così: un anno e 4 mesi. “Un tempo vergognoso ed inaccettabile per un’amministrazione che si voglia dichiarare efficiente”, mette a verbale il sindacalista. Ma non solo. Perché oltre al danno, come si dice in questi casi, c’è pure la beffa. “Purtroppo, oltre al gravissimo ed intollerabile ritardo nella corresponsione dei pagamenti, la nostra Amministrazione – scrive sempre Camardi – non fornisce alcuna spiegazione plausibile, non offre i dovuti chiarimenti, né tantomeno si preoccupa di scandire i tempi e i criteri con i quali intenderebbe onorare i suoi impegni, facendo in questo modo vivere il personale in una condizione di perenne incertezza e insicurezza”. Silenzio di tomba, insomma, nonostante quei soldi spettino di diritto agli uomini e alle donne della Polizia.
“I poliziotti sono stanchi di sentirsi dire sempre le stesse cose”, dice tranchant Camardi contattato da La Notizia. “Ci sono colleghi – rivela – che ‘avanzano’ 200 ore di straordinario. Altri addirittura 500/600. Parecchi soldi, soprattutto perché molti di loro hanno una famiglia e figli da mantenere, mutui da onorare, prestiti vari da saldare, rette scolastiche da versare”. Tutto chiaro, ma allora perché non si muove foglia? “Semplice: non ci sono i soldi, ormai lo sappiamo come funziona…”, risponde Camardi senza girarci troppo intorno. “Tutti in campagna elettorale stanno battendo sul tema della sicurezza, la verità è che lo stato dell’arte è questo”. Non proprio un bello stato, viene da dire.
Tw: @GiorgioVelardi