Strage in Africa meridionale.
È di almeno 58 morti e oltre 100 feriti il bilancio dell’attacco contro la base Onu in Sud Sudan avvenuto giovedì a Juba.
Sono le stesse Nazioni Unite a dare le cifre, all’indomani dell’aggressione contro il campo che dava ospitalità a migliaia di profughi civili. «Quarantotto corpi, tra cui bambini, donne e uomini, sono stati recuperati dall’interno della base. I corpi di 10 aggressori sono stati rinvenuti all’esterno», ha spiegato il rappresentante dell’Onu nel Paese africano, Toby Lanzer. «Il totale delle vittime è 58», ha aggiunto, sottolineando che «potrebbe aumentare dal momento che oltre 100 persone sono state ferite, alcune molto gravemente.
Gabriel Hilaire, project manager per Intersos, al momento dell’attacco, si trovava nel campo per una distribuzione di kit d’emergenza. «Li ho visti arrivare, armati. Hanno iniziato a sparare in mezzo alla gente che aspettava: donne, bambini, anziani inermi. Non abbiamo potuto far altro che correre, ma non tutti si sono salvati» racconta, mentre ancora si sentono i colpi di arma da fuoco a poche centinaia di metri.