Ritorna nelle aule di giustizia il processo per la strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009, nella quale morirono 32 persone arse vive nel deragliamento del vagone di un treno merci contenente gpl. Infatti, inizia oggi a Firenze il processo d’appello. Intanto, il Tribunale di Lucca, il 31 gennaio 2017, in primo grado condannò 23 persone tra i quali pure Mauro Moretti, all’epoca dei fatti amministratore delegato del gruppo Ferrovie, che si beccò 7 anni di carcere. Ma ci furono pure 10 assoluzioni, su un totale di 33 imputati accusati a vario titolo di disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo, incendio colposo e lesioni colpose plurime gravi e gravissime.
Salvatore Andronico, all’epoca della strage dirigente del settore sicurezza della divisione cargo di Trenitalia e condannato in primo grado a 6 anni, lo scorso ottobre è stato ucciso dal vicino di casa a Sesto Fiorentino assieme al figlio, per una vicenda non collegata però a questa inchiesta. Ma per i reati di incendio colposo e lesioni colpose plurime gravi e gravissime nel processo d’appello c’è la spada di Damocle della prescrizione. Però è complicato fare previsioni. Anche perché proprio in questi giorni quello della prescrizione è uno dei temi caldi della politica nazionale, nell’ambito della riforma della Giustizia a cui sta lavorando il ministro Alfonso Bonafede.
Comunque, in ogni caso, la legge non avrebbe valore retroattivo e quindi non sarebbe utilizzabile per il processo della strage di Viareggio. Intanto è polemica sullo sgombero degli stand dei familiari delle vittime che è avvenuto nei giorni scorsi.