Ancora una volta errori fatali da parte dell’antiterrorismo. Così come capitat a Manchester e prima ancora all’attacco a Westminister, infatti, uno dei terroristi in azione sabato scorso era noto alla polizia inglese.
Insomma, cresce ora la pressione sull’antiterrorismo britannico, su come abbia gestito le informazioni di cui era in possesso sulla radicalizzazione dei giovani musulmani e su come costoro siano sfuggiti alla rete di prevenzione dell’intelligence.
Uno dei tre terroristi che sabato hanno seminato la morte a Londra era infatti ben noto alla polizia, tanto da esser stato filmato, in un documentario poi andato in onda su Channel 4, mentre discuteva con agenti perché aveva dispiegato una bandiera dell’Isis in un parco. Lo riparta il Daily Mail, pubblicando anche la foto dell’uomo, catturata al fianco di due predicatori incendiari ben noti alla polizia e all’intelligence. Non solo: l’uomo -un “padre di due bambini che aveva ingannato tutto il suo quartiere atteggiandosi a persona tranquilla, uno che giocava a pallone sul campetto vicino casa”, una sorta di “terrorista della porta accanto” – si stava però radicalizzando guardando i video su You Tube; e un suo amico lo aveva segnalato, telefonando al numero verde dell’antiterrorismo.
La polizia era stata anche avvertita circa il sospetto che egli stesse radicalizzando addirittura i bambini, in un parco locale, due anni fa. Il 27enne musulmano era apparso in uno documentario televisivo lo scorso anno dedicato ai jihadisti britannici. Il Daily Mail aggiunge che non “divulga il nome” del terrorista “su richiesta della polizia, per non interferire con le indagini”.