Strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980: in occasione dei 42 anni trascorsi dall’attentato organizzato da militanti di estrema destra, il capoluogo emiliano ha organizzato una cerimonia commemorativa.
Strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980: uno dei più feroci attentati in Italia
Alle 10:25 di sabato 2 agosto 1980, un fragoroso boato ha squarciato l’aria alla stazione di Bologna Centrale. In pochi istanti, urla cariche di terrore e pianti convulsi hanno rapidamente scalzato il rumore provocato dall’esplosione. Sono state 85 le vittime e oltre 200 i feriti di quello che è passato alla storia come uno dei più gravi e violenti attentati che si sono consumati in Italia negli anni di piombo.
In primo momento, le forze dell’ordine ipotizzarono che la deflagrazione fosse stata causata dallo scoppio di una caldaiama ben presto le indagini ripiegarono sulla pista neofascista. I responsabili dell’atroce gesto, infatti, vennero individuati in alcuni militanti di estrema destra che gravitavano nei Nuclei Armati Rivoluzionari. Dopo un lungo ed estenuante iter giudiziario e continui depistaggi, per la strage alla stazione di Bologna, sono stati arrestati e condannati Licio Gelli, Pietro Musimeci, Giuseppe Belmonte e Francesco Pazienza. Nel 1995, la sentenza definitiva condannò ValerioFioravanti e Francesca Mambro “come appartenenti alla banda armata che ha organizzato e realizzato l’attentato a Bologna e per aver fatto parte del gruppo che sicuramento quell’atto aveva organizzato”. Nel 2007, è stato condannato anche Luigi Ciavardini, ancora minorenne all’epoca dei fatti. Nel 2020, una condanna è stata emessa contro Gilberto Cavallini mentre, nel 2022, è toccato a Paolo Bellini.
La cerimonia in memoria delle vittime a 42 anni dall’attacco
Nella giornata di martedì 2 agosto 2022, a Bologna è stata organizzata una cerimonia per onorare la memoria delle 85 vittime che hanno perso la vita nell’attentato organizzato da esponenti di estrema destra.
La cerimonia è stata inaugurata alle 06:30 al parco della Montagnola, con l’arrivo delle staffette podistiche e ciclistiche che aderiscono all’iniziativa “Per non dimenticare”. Presentando l’evento, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha dichiarato: “Bologna, durante il Novecento, si è seduta al fianco delle vittime, e ha costruito nuovi modi e nuovi luoghi per essere un’istituzione democratica”.
Alle 08:00, dinanzi alla stazione del capoluogo emiliano, è stato aperto uno stand delle Poste per consentire la distribuzione di un Annullo filatelico speciale. Intorno alle 08:30, a Palazzo d’Accursio, il primo cittadino Lepore ha incontrato l’Associazione dei familiari delle vittime, accompagnato dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.
Alle 09:15, è partito un corteo diretto a piazzale Medaglie d’Oro, guidato dal bus 37 che 42 anni fa venne usato come un’ambulanza. All’arrivo in stazione, si è tenuto un intervento del presidente dell’Associazione dei familiari Paolo Bolognesi e del sindaco Lepore che ha affermato: “Credo che sia molto importante che da generazione a generazione passi il testimone della verità, giustizia e memoria. L’attualità di questa strage, l’attualità delle sentenze hanno bisogno di protezione, mai come prima, perché se è vero che i depistaggi sono avvenuti pochi anni fa significa che ancora dentro lo Stato ci sono persone che non vogliono la verità. E di quale riscatto della patria vogliamo parlare se ancora la Repubblica italiana non ha il coraggio di dire la verità su quello che è successo il 2 agosto 1980 a Bologna? Ecco perché abbiamo ancora bisogno di scendere in piazza il 2 agosto in tanti, abbiamo bisogno che Bologna chieda verità e giustizia per arrivare fino in fondo”.
In programma, anche un evento per ricordare i sette bambini morti nella strage di età compresa tra i 3 e i 14 anni: Angela Fresu, Luca Mauri, Sonia Burri, Francesco Cesare Fresa, Manuela Gallon, Eckhardt e Kai Mader.