“Questo è un viaggio emblematico, un dovere verso una terra martoriata da molti anni”. E’ quanto ha detto Papa Francesco salutando i giornalisti sull’aereo papale che questa mattino lo ha condotto in Iraq dove rimarrà fino all’8 marzo. Bergoglio ha ringraziato i 74 giornalisti provenienti da 15 Paesi per la loro presenza nel suo viaggio: “Sono contento di riprendere i viaggi, vi ringrazio per la compagnia”. La prima giornata della sua visita in Iraq sarà segnata da una serie di colloqui istituzionali e dall’incontro con la comunità cristiana di Baghdad.
A riceverlo nell’aeroporto della capitale irachena c’era il premier Mustafa al Kadhimi. Subito dopo il Santo Padre si è trasferito al Palazzo presidenziale per la cerimonia ufficiale di benvenuto e l’incontro con il presidente, Barham Salih. Al palazzo presidenziale Bergoglio terrà anche il suo primo discorso. Sempre oggi, dal primo pomeriggio, il Papa raggiungerà la cattedrale siro-cattolica di Nostra Signora del perpetuo soccorso, teatro nel 2010 di un attacco dove morirono 47 cristiani, dove incontrerà vescovi, sacerdoti, religiosi, catechisti e seminaristi.
Domani il Papa si recherà a Najaf per incontrare il grande ayatollah Ali al Sistani, guida dell’islam sciita iracheno, il primo colloquio tra un pontefice cattolico e un ayatollah sciita. Successivamente il Santo Padre si recherà nel sito di Ur dei caldei, nei pressi di Nassiriya, considerato dalla Bibbia il luogo di nascita di Abramo, per un incontro interreligioso con i rappresentanti delle varie fedi presenti in Iraq, tra cui la comunità degli yazidi, particolarmente colpita dalle persecuzioni condotte nel 2014 dallo Stato islamico.
Nel pomeriggio, sempre di sabato, il Pontefice celebrerà la messa nella cattedrale Caldea di Baghdad, insieme al cardinale Louis Raphael Sako, patriarca dei caldei. Domenica raggiungerà la regione autonoma del Kurdistan iracheno, ad Erbil, dove verrà accolto dal presidente Nechirvan e dal premier Masrour Barzani. Da lì Bergoglio andrà in elicottero a Mosul, capitale de facto dell’autoproclamato califfato dello Stato islamico di Abu Bakr al Baghdadi, dove verrà accolto dall’arcivescovo Najib Mikhael Moussa e dal governatore locale. Sempre in elicottero raggiungerà la città a maggioranza cristiana di Qaraqosh dove incontrerà la comunità nella Chiesa di Santa Maria Immacolata danneggiata durante l’occupazione dell’Isis.
Nel pomeriggio di domenica, prima di tornare a Baghdad per il rientro a Roma, previsto nella mattinata di lunedì, Papa Francesco si recherà nuovamente a Erbil dove celebrerà una messa nello stadio Franso Hariri.