Svolta storica in Trentino, dove per vent’anni aveva governato il Centrosinistra ora la Lega è il primo partito. Maurizio Fugatti, sottosegretario alla Salute con il Governo Conte, è il nuovo governatore. Fugatti è stato eletto con il 46,74% dei consensi (124.590 voti, di cui 3.684 solo al presidente). A sostenerlo c’era una coalizione formata da nove partiti, di centrodestra e autonomisti: Lega, Fi, Udc, Fdi Progetto Trentino, Agire per il Trentino, Civica Trentino, Fassa, Ap.
Ma il risultato più lampante è quello della Lega, primo partito in Trentino col 27,09% dei voti nelle elezioni provinciali di ieri. Secondo i dati resi noti dalla Provincia autonoma di Trento a scrutinio concluso, il Partito Democratico si è fermato al 13,93% davanti al Patt (12,59%) e il M5s al 7,23%. Nel 2013 il primo partito era stato il Pd, con oltre il 22%, il Patt al 17,55% e la Lega poco sopra il 6%.
L’ex senatore Giorgio Tonini (Pd), diretto sfidante di Fugatti, ha ottenuto il 25,40% (67.712 voti, di cui 4.362 solo al presidente). Era sostenuto anche da altre due liste (Unione per il Trentino e Futura 2018). Il governatore uscente, Ugo Rossi, che ha raggiunto il 12,42% (33.121 voti, di cui 1.012 solo al presidente) e ha corso col sostegno del suo solo partito, il Patt (Partito autonomista trentino tirolese). Quarto, il candidato M5S, Filippo Degasperi, col 7,10% (18.922 voti, di cui 485 solo al presidente).
“I trentini ci hanno dato un forte mandato. Lo avevamo detto negli ultimi giorni di campagna elettorale: qui chiunque vinca, per farlo nel migliore modo possibile abbia un forte mandato popolare” ha commentato il neo governatore in Trentino. “Con questa coalizione – ha aggiunto Fugatti – abbiamo i numeri per lavorare bene, se i risultati definitivi confermeranno quelli attuali. Spero che tutti gli alleati, coi risultati definitivi, abbiano una rappresentanza in Consiglio”.
Un risultato che Fugatti attribuisce “a una coalizione che ha parlato di cambiamento, ma coi piedi per terra”. “Questa è una terra di autonomia – ha sottolineato il neo governatore -, che deve svilupparsi, crescere e progredire. Anche quella dei territori rispetto alla Provincia, non solo della Provincia rispetto allo Stato”.