La sospensione delle cartelle esattoriali, ma anche delle azioni esecutive e dei pignoramenti, fino al 31 maggio dovrebbe agganciare il treno del decreto Sostegni bis o decreto Imprese, a seconda di come verrà battezzato il nuovo provvedimento economico che dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri questa settimana.
Ma ancora al ministero dell’Economia e delle Finanze, guidato da Daniele Franco (nella foto), non si hanno certezze. In alternativa si è anche presa in considerazione l’ipotesi di un provvedimento ad hoc (leggi l’articolo). La proroga è stata annunciata, come in precedenza, con un comunicato del Mef diffuso venerdì scorso. Via XX Settembre ha comunicato che è in corso di definizione il provvedimento normativo che differirà al 31 maggio il termine di sospensione delle attività di riscossione, attualmente fissato al 30 aprile dall’art. 4 del decreto-legge n. 41/2021 (cd. Decreto Sostegni).
La sospensione, introdotta a partire dall’8 marzo 2020 dall’art. 68 del decreto-legge n.18/2020 (cd. Decreto Cura Italia), riguarda tutti i versamenti derivanti dalle cartelle di pagamento, dagli avvisi di addebito e dagli avvisi di accertamento esecutivi affidati all’Agente della riscossione, nonché l’invio di nuove cartelle e la possibilità per l’Agenzia di avviare procedure cautelari o esecutive di riscossione, come fermi amministrativi, ipoteche e pignoramenti.
Restano sospese, inoltre, le verifiche di inadempienza che le pubbliche amministrazioni e le società a prevalente partecipazione pubblica devono effettuare prima di disporre pagamenti di importo superiore a cinquemila euro. L’intesa raggiunta in maggioranza a fatica (la Lega avrebbe voluto una sospensione totale delle cartelle più lunga) mette in cantiere che dal mese prossimo si proceda con gli invii in modo diluito e graduale, con un occhio di riguardo per le attività che hanno subito perdite consistenti.
Polemica contro il rinvio delle notifiche delle cartelle al fotofinish Fratelli d’Italia: “La decisione del governo è stata comunicata nel pomeriggio di venerdì scorso, con un annuncio che ancora una volta giunge prima del testo del dispositivo. Che soluzione potrà mai essere questo continuo rinvio privo di programmazione?”.
Dovrebbe agganciare invece il treno del decreto Sostegni, all’esame delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato, il rinvio dal 30 aprile al 30 settembre del termine per il pagamento dell’Irap non versata per l’errata applicazione dell’esonero previsto dal Dl rilancio.