“Stop allo Spacca-Italia, la nostra opposizione è anche contro la violenza”: parla Donno (M5S)

Parla il deputato Cinque Stelle, Leonardo Donno: “Ho querelato i soggetti coinvolti nella mia aggressione”.

“Stop allo Spacca-Italia, la nostra opposizione è anche contro la violenza”: parla Donno (M5S)

Le opposizioni ieri si sono trovate in piazza per protestare contro la maggioranza dopo l’aggressione nei suoi confronti alla Camera. Leonardo Donno, deputato del Movimento 5 Stelle, perché era necessaria una manifestazione al di fuori del Parlamento?
“In Aula abbiamo discusso per giorni sull’autonomia differenziata, sottolineandone i rischi. Nessun esponente della maggioranza è mai intervenuto per difendere questo provvedimento, sintomo che non ci credono neanche loro e che è in atto uno scambio politico all’interno del centrodestra. Ecco perché si è reso necessario un atto pacifico, la consegna della bandiera italiana, rafforzativo del principio di unità e indivisibilità della Repubblica. In questo anno e mezzo il centrodestra ha dimostrato di essere sordo di fronte alle richieste dei cittadini e delle imprese in difficoltà. Autonomia differenziata e premierato rischiano di danneggiare gravemente il nostro Paese. Abbiamo denunciato da subito le devastanti conseguenze di questa misura, dentro e fuori dal Parlamento, e continueremo fino a quando non verremo ascoltati”.

Crede che la volontà della maggioranza sia quella di intimidire chi si oppone a tutto ciò che fa il governo?
“Non fanno alcuna paura, continueremo ad opporci a un governo che non rappresenta la maggioranza degli italiani. Sono senza coraggio, capaci solo di nascondersi dietro i propri fallimenti. E quando qualcuno glielo fa notare reagiscono anche in maniera violenta, come è successo alla Camera”.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, parlando dell’aggressione che lei ha subito ha fatto riferimento alla “provocazione” delle opposizioni: che effetto le hanno fatto queste parole dopo quello che le è successo?
“Da un premier ci si aspetta una ferma condanna alla violenza. E da un capo di un partito che prenda provvedimenti nei confronti di chi si è reso protagonista dell’aggressione. E invece abbiamo dovuto ascoltare le parole di una presidente del Consiglio che invece non ha fatto nulla di tutto questo. Meloni non si dimostra all’altezza del ruolo che ricopre, ha legittimato il comportamento squadrista dei suoi senza considerare inoltre il rischio di emulazione. Questo è molto grave”.

A proposito, a qualche giorno di distanza da quanto accaduto come sta e come replica a chi l’ha accusata di aver fatto una sceneggiata?
“Sto meglio, ma non posso dimenticare quanto accaduto. Sono stato colpito più volte con calci e soprattutto con un pugno in pieno sterno che mi ha fatto crollare per terra. Ho avuto diversi giorni di prognosi, se non ci fossero stati gli assistenti parlamentari, che ringrazio, sarebbe potuta andare peggio. Per questo ieri mattina ho presentato una querela nei confronti dei soggetti coinvolti. Se di fronte a tutto questo, e alle immagini che hanno fatto il giro del mondo, c’è ancora chi la definisce ‘sceneggiata’ è chiaro che cerca solo di difendere l’indifendibile. È grave che ancora oggi ci sia chi protegge gli aggressori giustificandoli in ogni modo. La violenza non può essere mai giustificata”.

Come giudica i provvedimenti presi dalla presidenza della Camera? A suo giudizio sono stati messi sullo stesso piano aggressori e aggrediti?
“Certo, ed è vergognoso. Ho scritto al presidente della Camera per contestare la sproporzione delle decisioni prese e chiedergli di denunciare chi ha commesso l’aggressione. Non si può paragonare chi ha esposto pacificamente la nostra bandiera di fronte al ministro Calderoli a chi è stato protagonista di un’aggressione squadrista. Una farsa, che dimostra come questa maggioranza se ne infischi della verità e della giustizia. Se fosse successo in qualunque altro posto di lavoro, sarebbe seguito come minimo un licenziamento. E invece tra qualche giorno questi deputati torneranno in Parlamento.”

Trova che ciò stia avvenendo anche al di fuori del Parlamento, per esempio sui media con tantissime querele e casi che sanno di censura, sia un segnale preoccupante rispetto al clima che si respira nel Paese?
“Assolutamente, se si respira questo clima di tensione lo si deve a una destra che sta portando il nostro Paese a una deriva pericolosa sul fronte dei diritti, della giustizia, dell’informazione. È molto preoccupante, il nostro Paese non merita di tornare in un pericoloso passato”.

L’aggressione in Aula è la dimostrazione che sull’Autonomia nella maggioranza c’è nervosismo? Crede che qualcosa si sia spezzato nelle destre sul tema e possa esserci un passo indietro?
“La maggioranza sta dimostrando di essere divisa al suo interno, non stanno pensando a mettere in atto provvedimenti per i cittadini ma solo a piantare bandierine per il proprio tornaconto. Per questo ci stiamo opponendo a misure dannose. Non mi aspetto passi indietro, se avessero una coscienza e a cuore l’interesse dei cittadini e delle imprese forse ci ripenserebbero”.

Ieri è stato anche il giorno del premierato, al Senato: per fermare questa riforma scenderete di nuovo in piazza?
“Continueremo dentro e fuori dal Parlamento a informare e mobilitare i cittadini tutelando i loro interessi. Alla violenza e al tentativo di reprimere il dissenso del Movimento 5 Stelle rispondiamo con la difesa della democrazia”.