Stop al grattacielo fantasma. Adesso il Comune cambia idea sull’urbanistica

È la prima inversione di rotta sulle “ristrutturazioni”. Il Gallaratese aveva detto “no” al grattacielo da 25 metri.

Stop al grattacielo fantasma. Adesso il Comune cambia idea sull’urbanistica

L’Assessorato alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano ha deciso di fermare il progetto che prevedeva la demolizione di un fabbricato monopiano esistente in via Delle Ande 15 e l’edificazione, al suo posto, di un nuovo palazzo residenziale di sei piani, con parcheggio sotterraneo e uno spazio culturale al pianterreno, in cui attivare corsi, laboratori, mostre e proiezioni. Condividendo così il parere negativo già espresso dal Municipio 8, dove, nel corso di un dibattito, erano emersi i problemi di un “indebito aumento di volumetria” in una zona ristretta e “già densamente abitata”, con un conseguente “aumento della criticità di parcheggio”, e anche un “impatto ambientale negativo” rispetto alle abitazioni esistenti e alla vicina Rsa, con la perdita di “visibilità e orizzonte”.

Durante il dibattito in Municipio erano intervenuti anche numerosi cittadini della zona, disposti a contrastare in ogni modo l’ennesima iniziativa di “ristrutturazione” dell’esistente senza che fosse stato presentato un Piano urbanistico, come, secondo la Procura di Milano, si dovrebbe fare per le costruzioni superiori ai 25 metri di altezza (come già denunciato da La Notizia).

All’unanimità, in un voto che aveva unito centrosinistra e centrodestra, il consiglio di Municipio 8 aveva espresso parere negativo (facoltativo, non vincolante) alla proposta di realizzare una “demolizione e ricostruzione”. Una formula diventata problematica a Milano, dopo che la procura ha aperto diverse inchieste sulla modalità con cui vengono costruiti palazzi al posto di fabbricati a uno o due piani.

Segnale positivo sui nuovi grattacieli

Quello che arriva dall’assessorato alla Rigenerazione urbana, “è un segnale positivo e significativo non solo per il quartiere Gallaratese, ma per l’intera città”, dice il consigliere comunale del gruppo misto, il verde Enrico Fedreghini, che aveva chiesto la convocazione delle commissioni Rigenerazione urbana e Mobilità in seduta congiunta, per analizzare tutte le criticità del progetto.

Fedreghini definisce il blocco del progetto “una scelta opportuna, alla luce di una serie di criticità che erano state sollevate in Consiglio comunale – da me ed altri consiglieri – e in Municipio 8, riguardanti l’impatto complessivo di un nuovo edificio nel cuore di un comparto residenziale ormai definito e consolidato da oltre mezzo secolo, caratterizzato da una elevata densità abitativa, dalla presenza di una RSA proprio accanto all’area interessata dal progetto, e da una viabilità locale strutturalmente inidonea a sopportare ulteriori carichi insediativi, per mancanza di spazi da adibire alla sosta ed alla circolazione veicolare in condizioni di sicurezza”.

Il progetto di demolizione del fabbricato monopiano e di nuova costruzione di un palazzo di sei piani era nella fase di “istruttoria preliminare”. La proprietà potrà adesso eventualmente presentare un progetto di recupero dell’edificio esistente “ad altezza controllata”.

“L’esito di questa vicenda”, dice ancora Fedreghini, “è importante non solo per la qualità della vita nel quartiere interessato dal progetto: è un segnale che conferma quanto sia necessario utilizzare procedure che consentano di valutare preventivamente gli effetti che ogni intervento di nuova edificazione è destinato a produrre, in modo irreversibile, sulla città, sul territorio, sulla qualità della vita degli abitanti, al fine di poter perseguire in modo efficace l’”interesse pubblico generale” nelle scelte di politica territoriale”.