I consiglieri capitolini hanno messo le mani nelle tasche del Comune di Roma e si sono riempiti il portafoglio. In Campidoglio infatti è stata appena approvata una delibera che riconosce l’indennità agli eletti in aula Giulio Cesare che vedranno così i loro stipendi aumentare di almeno mille euro netti al mese, passando dai 2mila attuali a oltre 3mila. Si tratta di 2300 euro lordi in più rispetto alla cifra massima raggiungibile con il sistema dei gettoni che invece decade.
Campidoglio, gli stipendi dei consiglieri capitolini passano dai 2mila euro attuali a oltre 3mila
Dopo il passaggio avvenuto pochi giorni fa in commissione bilancio, la novità aveva provocato non poche polemiche, ma alla fine la delibera è stata approvata senza alcun intoppo. Dei 35 votanti, infatti, gli unici a esprimersi contro il provvedimento sono stati i consiglieri del Movimento 5 Stelle, Linda Meleo, Daniele Diaco e Paolo Ferrara.
Tutti gli altri, da destra a sinistra – Partito Democratico, Sinistra civica ecologista, Roma futura, Europa verde, Demos, Fratelli d’Italia, Udc-Forza Italia – hanno votato a favore. Assenti in aula, invece, i consiglierei della Lega e il consigliere di maggioranza Carmine Barbati, che dopo l’ok alla delibera in commissione bilancio aveva già espresso contrarietà. “Non era certamente il momento vista la crisi economica e le difficoltà degli italiani”, dice il pentastellato Ferrara raggiunto da La Notizia, “poi un’amministrazione che fatica a portare provvedimenti in aula utili alla città, prima di pensare alle retribuzioni dei consiglieri dovrebbe mettere all’ordine dei lavori i temi concreti utili ai cittadini romani.
Il ruolo del consigliere comunale va certamente rispettato ma anche i problemi della nostra comunità”. Effettivamente l’aula in oltre otto mesi ha portato a casa poche delibere di iniziativa consiliare: ne sono state approvate solo 9, di cui 3 d’ufficio, quindi di istituzione delle commissioni.
Forse i consiglieri per fare il lavoro per cui si sono candidati e fatti votare, e per raggiungere obiettivi concreti, avevano bisogno di una spintarella. Dopotutto, secondo la consigliera del Pd, Giulia Tempesta, la mole di lavoro “non è indifferente”. E spiega: “nessuno ci ha puntato la pistola alla tempia ma per rispondere ai nostri ruoli abbiamo bisogno di giornate di 48 ore e per svolgere a pieno il ruolo che ci hanno dato i cittadini in maniera dignitosa e per gli oneri che abbiamo, penso che sia opportuno e giusto compiere questo atto”.
Addirittura poi c’è Giovanni Caudo, consigliere di Roma Futura che pensa che l’aumento sia troppo basso. Ma come funzionano gli stipendi dei consiglieri comunali nel resto d’Italia? Come riportato da truenumbers.it, uno dei più importanti siti editoriali di Data Journalism nel nostro Paese, ci sono tre scaglioni e un sistema di gettoni di presenza: nei comuni con un numero di abitanti compreso tra i mille e i 10mila, ogni gettone vale 18 euro.
In quelli da 10mila a 30mila si sale a 22,21 euro. Mentre nei comuni fino a 250mila i consiglieri comunali possono godere di un gettone presenza di 36,15 euro. Per quanto riguarda le grandi città, invece, il gettone vale 59,39 euro nei comuni con meno di 500mila abitanti, mentre se la città supera il mezzo milione il gettone può ammontare fino a 103,29 euro.
Nella Capitale, però, questi numeri ormai non valgono perché lo stipendio non verrà più calcolato con questo sistema. Basterà infatti essere presenti ad almeno venti, tra sedute di Assemblea capitolina e Commissioni consiliari, garantendo non meno del 60% delle sedute dell’Assemblea capitolina per ricevere l’intera indennità che ammonta al 45% di quella del sindaco.