Stavolta Fanpage colpisce nel segno. Prime dimissioni in Gioventù Nazionale

Terremoto dopo l’inchiesta bis di Fanpage su Gioventù Nazionale. La Russa e Donzelli in campo, ma sparisce la parola fascismo

Stavolta Fanpage colpisce nel segno. Prime dimissioni in Gioventù Nazionale

Ci sono volute ben due puntate dell’agghiacciante inchiesta di Fanpage “Gioventù Meloniana” – viste da oltre 10 milioni di persone, con tanto di proiezioni in strada su maxi schermi improvvisati a Torino – per indurre il partito di Giorgia Meloni a spendere qualche parola sul sottobosco nascosto (neanche tanto) nel movimento giovanile di Fratelli d’Italia, Gioventù Nazionale (GN) e a portare alle (tardive) dimissioni di alcuni responsabili del movimento.

In particolare dell’astro nascente di FdI, Flaminia Pace – presidente del circolo GN Pinciano e membro del Consiglio Nazionale dei Giovani – nonché di Elisa Segnini Bocchia di San Lorenzo, caposegreteria della deputata Ylenja Lucaselli.

Le due più inguaiate dall’inchiesta, inchiodate da quell’ormai innegabile côté di matrice fascista immortalato dalla giornalista sotto copertura di Fanpage. E, se dopo la prima puntata l’ordine di scuderia dei vertici di FdI era stato di ignorare/minimizzare/mettere in dubbio quei vari “Duce, duce, duce”, i “Sieg heil!”, i cori razzisti e antisemiti, gli inni ai Nar, i saluti gladiatori, con la seconda puntata la strategia della rimozione era apparsa da subito impossibile. Soprattutto dopo gli insulti rivolti dai giovani virgulti proprio a una deputata di FdI, l’ex portavoce della comunità ebraica di Roma, Ester Mieli (che evidentemente non era inserita nelle chat dei giovani meloniani e che non si è accorta di chi le stava intorno…).

E’ toccato a Donzelli

E così è toccato al responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli (paradossalmente il più vicino a Pace e Segnini) fare la voce grossa: “Ribadiamo: nessuno spazio in Fratelli d’Italia per razzisti, estremisti e antisemiti. Sono inaccettabili, nonostante le modalità con cui sono state carpite e divulgate, le frasi che si sentono in filmati diffusi oggi (mercoledì, ndr) che riprendono militanti del nostro partito usare un linguaggio incompatibile con i valori di riferimento del nostro movimento politico”, ha detto a caldo.

“Fratelli d’Italia interverrà con grande fermezza nei confronti dei responsabili”, ha poi aggiunto marziale, evidentemente dopo essersi svegliato da una catalessi che gli ha impedito per anni di accorgersi che i suoi “pulcini” erano una sorta di convinti e agguerriti Balilla. Un atteggiamento ben diverso da quello tenuto dallo stesso Donzelli dopo la prima puntata, quando aveva attaccato la giornalista di Fanpage, definendola una “traditrice degli amici”…

Poi è sceso in campo pure il presidente del Senato Ignazio La Russa. “La mia più sincera e affettuosa solidarietà alla senatrice e amica Ester Mieli, vittima di frasi inaccettabili da parte di alcuni militanti di Gioventù nazionale – ha scritto sul suo profilo Facebook -. Frasi che vanno contro i valori del nostro partito, fermamente radicati nei principi della democrazia, della libertà e del rispetto della dignità umana. Esprimo totale e ferma condanna verso ogni forma di razzismo e antisemitismo che sono da sempre agli antipodi dei valori a cui ho ispirato il mio impegno politico”.

E poi a valanga tutti i maggiorenti del partito (tranne il ministro per i rapporti col Parlamento Luca Ciriani, che quelli di GN li aveva difesi in aula: “GN non si è mai segnalato per attacchi ai collettivi di sinistra, né ha mai pubblicamente esibito striscioni con slogan estremisti o riferimenti a fascismo e nazismo”, aveva detto). Una nota comune a tutti gli interventi: nessuno tra i notabili di FdI ha mai utilizzato il termine “fascismo” nelle dichiarazioni. Una costante.

Le reazioni della comunità ebraica

Un dettaglio che forse non sarà sfuggito alla Comunità ebraica romana, che ieri è intervenuta con un tweet del suo presidente Victor Fadlun su X: “La Comunità ebraica di Roma condanna le immagini vergognose di razzismo e antisemitismo emerse dall’inchiesta di Fanpage ed esprime solidarietà alla senatrice Ester Mieli, vittima di offese intollerabili. Chiediamo che vengano presi provvedimenti adeguati, anche da Fdi come ha annunciato. È imperativo che la società e le istituzioni reagiscano con forza contro ogni forma di odio e discriminazione”.

Una presa di distanze, senza andare allo scontro frontale… Silenzio invece dalla comunità ebraica di Milano, il cui presidente, Walker Meghnagi non ha mai nascosto la vicinanza a La Russa e Meloni (“Caro Ignazio, Cara Giorgia” (…) seguo con attenzione l’evoluzione della destra politica italiana che mai ha mancato di schierarsi con Israele e che è in prima fila nella condanna dell’Olocausto”, scriveva qualche tempo fa).

L’affondo dei 5 Stelle

Scontati gli attacchi delle opposizioni, anche perché il verminaio scoperchiato da Fanpage è gustosissimo (se si ha lo stomaco forte): “Ma Giorgia Meloni, che non solo è il presidente del Consiglio ma anche leader di partito, cosa fa? Possibile che riesca a stare in silenzio anche di fronte a questi fatti così gravi?”, si è chiesto Giuseppe Conte, “qui c’è la responsabilità dei dirigenti ma anche un humus diffuso di queste sezioni giovanili di Gioventù nazionale. Si inneggia al nazifascismo, a mitologie di violenza e sopraffazione, antisemitismo, discriminazione. Vanno ripulite anche le sezioni, vanno buttati fuori questi giovani che da queste chat confermano questi atteggiamenti”.

“Cara Meloni, sono sempre ‘stupendi’ questi ragazzi di Gioventù Nazionale? Sei sempre ‘fiera’ di loro? Nulla da dire sulle frasi razziste, omofobe e antisemite emerse dall’inchiesta di Fanpage? Niente sulle minacce a Elly Schlein?”, scrive invece la Pd Chiara Braga su X.

Per Avs “la seconda parte dell’inchiesta di Fanpage sulla Gioventù Meloniana è drammaticamente inquietante. Inneggiamenti al fascismo, all’antisemitismo, viene augurata la morte di Ilaria Salis. Meloni non può stare più in silenzio, deve dire qualcosa e sciogliere Gioventù Nazionale”.

All’attacco anche Usigrai, che parla di un doppio “bavaglio imposto dalla politica” sull’informazione: il primo quello imposto a Serena Bortoni, alla quale “l’amministratore delegato della Rai chiude il programma”; il secondo è “quello che viene in queste settimane adottato in larga parte dell’informazione Rai, relativamente all’inchiesta sui giovani della destra di Fratelli d’Italia. Scelta incomprensibile per il servizio pubblico”.

Intanto Giorgia tace (fino a notte fonda) e TeleMeloni silenzia Fanpage

Lei, la “Giorgia-madre-cristiana”, la ragazza che in quell’humus è cresciuta e al quale deve le sue fortune, di questa faccenda non ha voluto occuparsi. Silenzio totale. Salvo una battuta a tarda notte, a margine del vertice sulle nomine Ue: “Ho già chiesto al partito di prendere provvedimenti, ovviamente non potevo esserne a conoscenza. Penso che chi ha sentimenti razzisti, antisemiti e nostalgici ha sbagliato la propria casa perché questi sentimenti sono incompatibili con Fratelli d’Italia… Penso che queste persone siano i migliori alleati di chi ci vuole male e quindi bisogna essere molto determinati”. Poi l’attacco a Fanpage: “Prendo atto che da oggi è possibile infiltrarsi nei partiti e nei sindacati, riprendere le riunioni e pubblicarle discrezionalmente. Prendo atto che questa è una nuova frontiera dello scontro politico”.

E TeleMeloni? Tg3 a parte, ieri, il Tg1 ha preferito puntare sull’asta per gli abiti di Lady D, mentre il Tg2 ha dato ampio spazio alla Giornata dei Sordo-Ciechi. La tempesta sul partito di maggioranza? Desaparecida.

Notizia sparita anche su Rainews24, con l’ormai automatico comunicato del Cdr. “Oggi in primo piano ovunque l’evoluzione dell’inchiesta sui giovani di Fratelli d’Italia, con le reazioni di cariche istituzionali oltre che di esponenti dello stesso partito di maggioranza. Su RaiNews.it non è mai stata lambita questa notizia, ripresa persino dalla stampa internazionale. È apparso solo un breve articolo che riporta la solidarietà a Ester Mieli da parte del presidente del Senato, senza alcun riferimento all’inchiesta: bisogna sperare che il pubblico possa comprendere il contesto grazie ad altre fonti”, scrive l’organo sindacale interno.

Con Giorgio Almirante nel cuore

Tuttavia non si può dire che lo staff della Comunicazione di Meloni sia rimasto con le mani in mano: sull’account ufficiale della Presidenza del Consiglio @anniversitaly, infatti, è apparso un post celebrativo di Giorgio Almirante: “Il #27giugno 1914 nasce a Salsomaggiore #GiorgioAlmirante, giornalista, politico, tra i fondatori e poi segretario del MSI, che ancorò alla democrazia parlamentare. Lungimirante, comprese, tra i primi, l’importanza dell’Europa: fu due volte europarlamentare. #pilloledimemoria”. Di memoria e di nostalgia…

AGGIORNATO VENERDI’ 28 GIUGNO 2024 ALLE ORE 7:00.