La transizione da un sistema energetico di origine fossile a un altro più pulito e sostenibile non avviene per caso. Se c’è in ballo l’intera industria di un Paese, le utenze, i trasporti, le abitudini e le inclinazioni ai consumi di milioni di persone, o si mettono in campo dettagliati piani strategici, oppure le promesse di un futuro green vanno ad aggiungersi all’elenco delle nostre occasioni perdute. Per questo sono partiti ieri a Roma gli Stati generali della transizione energetica, una due giorni di lavori dedicati al futuro del sistema energetico italiano.
A fare da regia sono la Cassa Depositi e Prestiti, Terna e Snam. Un appuntamento tanto rilevante da essere stato aperto dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, con il viceministro dell’Economia Laura Castelli e il sottosegretario allo Sviluppo Economico Alessandra Todde. La strada per ridurre le emissioni inquinanti sia chiaro che è tracciata sia a livello nazionale che europeo. Ma realizzarla e percorrerla restano obiettivi complessi. Se nessuno ha più in dubbio l’obiettivo di una completa decarbonizzazione, resta la domanda di chi pagherà il conto, quali nuove tecnologie utilizzare, come educarci un po’ tutti ad assumere parallelamente comportamenti virtuosi. Dalla svolta green arriverà certamente un aiuto in termini di stimolo all’economia e all’occupazione, ma tutto questo non è detto che basti.
PARTIRE DALLE RETI. Adeguare le reti sarà un primo passo, aumentarne l’efficienza il secondo, sviluppare i nuovi sistemi il terzo. “L’Italia è in prima fila per favorire un’equilibrata transizione verso un modello di crescita più sostenibile, nel quale il settore energetico giocherà un ruolo chiave. E gli importanti risultati raggiunti fino ad ora sono frutto anche dell’impegno di Cdp e delle sue partecipate di eccellenza come Snam e Terna”, ha detto l’Ad di Cdp, Fabrizio Palermo (nella foto). L’Ad di Snam, Marco Alverà, ha invece annunciato l’elettrificazione di alcuni impianti di stoccaggio e compressione, già resi “dual fuel” gas-elettrico, riducendo così le emissioni e interconnettendo le reti per fornire preziosa flessibilità al sistema elettrico.
Una riduzione d’impatto ambientale paragonabile alla sostituzione di oltre 150mila vetture a benzina con altrettanti veicoli elettrici. “Il coordinamento con Snam e Cdp fa parte di una strategia con istituzioni e imprese unite in uno sforzo comune affinché la transizione energetica diventi una grande opportunità di investimenti e crescita occupazionale, e metta in sicurezza il servizio elettrico a beneficio di tutti. E Terna è pronta a fare la propria parte”, ne ha aggiunto l’Ad, Luigi Ferraris.