di Stefano Sansonetti
Diventa sempre più delicato il caso di Giorgio Starace, l’ambasciatore italiano negli Emirati Arabi Uniti accusato dall’ex capo dei servizi segreti ad Abu Dhabi di aver aiutato la latitanza di Amedeo Matacena. Nelle prossime settimane, secondo quanto risulta a La Notizia, in Commissione Antimafia dovrebbe svolgersi un’audizione di Alberto Manenti, direttore dell’Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna). Interesse dell’organo parlamentare, presieduto da Rosy Bindi, è cercare di sbrogliare i nodi sempre più intricati negli Emirati Arabi, dove l’allora capo area dell’Aise, il colonnello della Guardia di Finanza Paolo Costantini, ha accusato l’ambasciatore Starace di non aver fornito dettagli all’autorità giudiziaria italiana e di aver fatto pressioni sulle autorità di Abu Dhabi al fine di aiutare la latitanza di Matacena, l’armatore ex deputato di Fi condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa.
IL PERIMETRO
La situazione è a dir poco inquietante, se si considera che un pezzo di Stato ne accusa un altro in modo a dir poco pesante. Su tutta la vicenda Matacena stanno indagando i pm di Reggio Calabria, in particolare il sostituto procuratore della Dda Giuseppe Lombardo e il collega della Dna Francesco Curcio. Proprio i pm, lo scorso 6 giugno, hanno raccolto le dure accuse lanciate da Costantini. Al punto che secondo un’interrogazione presentata lo scorso 15 ottobre dal vicepresidente della Commissione Antimafia Claudio Fava (vedi La Notizia del 18 ottobre) l’ambasciatore risulterebbe indagato dalla stessa procura per favoreggiamento. Nella stessa interrogazione, data la gravità della vicenda, si chiede la sospensione del diplomatico. Lo status di indagato, però, è stato smentito nei giorni scorsi dall’ambasciatore, adducendo un riscontro effettuato presso la procura dalla stessa Farnesina. La situazione, però, continua a rimanere in ebollizione. E rischia di avere un corollario di imbarazzi politico-economici, dal momento che il diplomatico (come rivelato da La Notizia) è il fratello di Francesco Starace, amministratore delegato dell’Enel.
GLI SVILUPPI
La prova di quanto sia delicata la situazione è data dalla più che probabile convocazione in Commissione Antimafia del capo dell’Aise Manenti. Il quale è già stato ascoltato dall’organo parlamentare lo scorso 10 settembre. Il contenuto di quell’audizione è secretato, ma secondo quanto ha potuto ricostruire La Notizia oggetto del confronto è stata proprio la figura del grande accusatore, il colonnello Costantini, da poco rientrato a Roma come Capo ufficio del personale del Comando centrale aeronavale delle Fiamme Gialle. Dopo gli articoli de La Notizia, nel frattempo, si è registrata ieri la presa di posizione del presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, che ha tenuto a precisare “che quanto affermato dal vicepresidente, on. Claudio Fava, sulla posizione dell’ambasciatore italiano negli Emirati Arabi, non trova alcun riscontro nell’attività e negli atti della Commissione”. Inoltre ha chiarito che “le dichiarazioni dell’on. Fava sono esclusivamente riconducibili alla sua autonoma responsabilità di parlamentare”. Terreno sdrucciolevole, quello sul quale ieri si è mossa la Bindi, dal momento che la presidente ha citato un’audizione in Commissione dei magistrati della procura di Reggio Calabria dello scorso 17 settembre, che sul caso Matacena è stata secretata. Fava, sempre ieri, dopo essersi detto d’accordo con la Bindi sul carattere personale dell’interrogazione, ha espresso “stupore per l’assoluto silenzio della Farnesina sul merito di questa interrogazione: ovvero un ambasciatore della Repubblica, lo confermo, indagato per aver di fatto favorito la latitanza di un condannato in via definitiva per mafia”. Il vicepresidente della Commissione Antimafia, quindi, tiene il punto sullo status di indagato di Starace e, allargando la questione, rilancia: “Di fronte a gravi comportamenti omissivi, accertati e confermati dalla Procura di Reggio Calabria, ci saremmo aspettati che il ministro degli Esteri sentisse l’urgenza di rispondere alla Camera e soprattutto di evitare che la rappresentanza dell’Italia negli Emirati Arabi continui ad essere affidata all’ambasciatore Starace”.
Twitter: @SSansonetti