di Carmine Gazzanni
Nonostante si faccia un gran parlare di digitalizzazione e smaterializzazione di tutti gli atti pubblici e amministrativi, la nostra macchina burocratica proprio non ce la fa a dire no ai cari vecchi fogli di carta. E così stampare e scansionare l’enorme mole di documenti pubblici costa. E costa caro. Per l’esattezza, 77 milioni di euro. Una cifra surreale, ma tant’è. Il 22 dicembre, a tre giorni dal Santo Natale, infatti, la Consip ha pensato bene di fare un regalo coi fiocchi alle società – che certamente gareggeranno come matti per accaparrarsi l’enorme torta – indicendo un bando di gara, a procedura aperta, “per la fornitura in noleggio di apparecchiature multifunzione di fascia media per scansione, copia e stampa e dei servizi connessi per le pubbliche amministrazioni”. Già, in noleggio. Perché l’enorme spesa (per la precisione parliamo di 76 milioni 825 mila euro) serve a prendere stampanti et similia soltanto in affitto per una convenzione di 12 mesi. Un anno. Non un giorno di più.
CARTA A ROTTA DI COLLO – Ma andiamo, allora, nel dettaglio per capire come si possa arrivare alla mastodontica cifra di 76 milioni di euro. Secondo quanto riportato nel capitolato tecnico, il bando è diviso in quattro lotti. Col primo si prevede il noleggio di 2.500 stampanti monocromatiche A4. In pratica, le classiche fotocopiatrici. Al modico costo di 7 milioni 514 mila euro. Il secondo, invece, è specifico per 8.500 stampanti per fogli A3. E qui saliamo di prezzo: 28 milioni 161 mila euro. Passiamo, ora, al terzo lotto pensato per il noleggio di 6.500 “multifunzione A3 monocromatiche”, ma queste di “medio-alte dimensioni”. E quindi il costo non è di poco conto: altri 28 milioni e rotti. E per chiudere, un po’ di colore con le 2.500 “multifunzione A3 colore” del lotto 4 (altri 13 milioni). In pratica, conti alla mano, il solo fitto di una stampante costerà in media la bellezza di 3.841 euro. Tanto che non sembrerebbe azzardato, aldilà della legittima discussione sulla digitalizzazione degli atti pubblici, chiedersi quanto convenga soltanto noleggiare e non comprare i macchinari, visto il prezzo così spropositato. Ai posteri l’ardua sentenza. C’è da giurarci, però, che ora nei vari uffici pubblici si comincerà a stampare all’impazzata. E d’altronde lo prevede, nero su bianco, anche il dettagliato capitolato tecnico del bando, in cui sui specifica anche la mole di stampa per ogni macchina. Un esempio? Le fotocopiatrici “standard” del primo lotto non possono stampare meno di 50 pagine al minuto (pena l’esclusione) per un carico di lavoro che può arrivare anche a 30 mila pagine ogni tre mesi. Insomma, una montagna di soldi per stampare a rotta di collo. E la tanto sbandierata smaterializzazione? Pazienza. Per conoscere lo stato dell’arte, aspetteremo di leggere la prossima relazione sulla digitalizzazione dei documenti pubblici. Su carta, ovviamente. Chi vorrà averne una copia, non tema: di stampanti gli uffici sono pieni.