L’incidenza settimanale dei casi di Covid-19 in Italia si è stabilizzata, con 2.011 casi ogni 100.000 abitanti, nel periodo compreso tra il 14 e il 20 gennaio, rispetto a 1.988 casi ogni 100.000 abitanti registrati nella settimana precedente dal 7 al 13 gennaio. Lo evidenzia il monitoraggio Iss-ministero della Salute (qui il focus).
Nel periodo 22 dicembre 2021-4 gennaio 2022, l’Rt medio, calcolato sui casi sintomatici, secondo i dati contenuti nell’ultimo monitoraggio dell’Iss, è stato pari a 1,31, in diminuzione rispetto alla settimana precedente ma ancora al di sopra della soglia epidemica. Lo stesso andamento si registra per l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero. Nel monitoraggio si sottolinea però che diverse Regioni e province autonome “hanno segnalato problemi nell’invio dei dati del flusso individuale e non si può escludere che tali valori possano essere sottostimati”.
Stabile il tasso di occupazione in terapia intensiva che secondo i dati contenuti nel monitoraggio del 21 gennaio è al 17,3% a fronte del 17,5%. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale, invece, al 31,6% contro il 27,1%.
Sette Regioni/PPAA sono classificate a rischio Alto, di cui 3 a causa dell’impossibilità di valutazione per incompletezza dei dati inviati; 11 Regioni/PPAA risultano classificate a rischio Moderato. Tra queste, cinque Regioni/PPAA sono ad alta probabilità di progressione a rischio Alto. 3 Regioni/PPAA sono classificate a rischio basso. 15 Regioni/PPAA riportano almeno una singola allerta di resilienza. Tre Regioni/PPAA riportano molteplici allerte di resilienza.
“Rimane stabile – riferisce ancora il monitoraggio dell’Iss – il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (658.168 vs 649.489 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in leggero aumento (15% vs 13% la scorsa settimana). È in diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (41% vs 48%) mentre aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (44% vs 39%)”.
Per quanto riguarda la campagna vaccinale, l’ultimo monitoraggio del Governo segnala che nella settimana 14-20 gennaio ci sono state oltre 4,2 milioni di somministrazioni (di cui più di 3,4 milioni di dosi booster), con una media di oltre 610 mila somministrazioni al giorno (di cui oltre 490 mila dosi booster).
Di queste, più di 1,7 milioni hanno riguardato la fascia over 50, per la quale le prime dosi sono attestate a oltre 117 mila e le dosi booster più di 1,5 milioni. Le somministrazioni ai bambini di età compresa tra i 5 e 11 anni, sono state oltre 325 mila (di cui circa 215 mila prime dosi e 109 mila seconde).
Sono poco più di 300 mila (302.878), invece, gli over 50 che hanno ricevuto la prima dose di vaccino in Italia dopo l’entrata in vigore dell’obbligo, scattato l’8 gennaio scorso (leggi l’articolo). Nel monitoraggio del 7 gennaio i soggetti scoperti dalla copertura vaccinale, nella fascia di età superiore ai 50 anni, erano 2.165.583, mentre il 14 gennaio sono scesi a 2.017.973. La media settimanale si attesta intorno alle 150 mila dosi, con un bilancio giornalieri che si fissa sulle 20 mila somministrazioni.