Spunta il terzo sondaggio di Stroppa su Piantedosi: dal referente di Musk in Italia un nuovo assist a Salvini

La precedente consultazione ha incoronato il leader leghista Matteo Salvini come miglior ministro dell’Interno, male Piantedosi.

Spunta il terzo sondaggio di Stroppa su Piantedosi: dal referente di Musk in Italia un nuovo assist a Salvini

Andrea Stroppa, il referente in Italia di Elon Musk, insiste con i suoi “sondaggi” social sul ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Il terzo in pochi giorni lo ha pubblicato su X alle 14 di ieri, come promesso dopo aver annunciato i risultati dell’ultimo quesito lanciato giovedì ai suoi follower.

In quello si chiedeva quale sia stato il migliore fra gli ultimi quattro ministri a guidare il Viminale, ed è stato Matteo Salvini a raccogliere più voti, davanti a Marco Minniti, Luciana Lamorgese e Piantedosi.

Raffica di sondaggi di Stroppa (Musk) che suonano come assist a Salvini

Il quesito proposto martedì era invece: “Da quando è ministro Piantedosi mi sento per me e i miei cari più o meno sicuro?”. E il 67% dei 1.129 votanti ha scelto la seconda alternativa.

Ora il nuovo “sondaggio” riepiloga alcuni punti del “programma centrodestra 2022”, ossia, “poliziotto di quartiere, adeguamento organico, militari nelle zone difficili, contrasto baby gang, microcriminalità e immigrazione illegale, riqualificazione luoghi di degrado”. E la domanda che lancia Stroppa è: “Ha mantenuto le promesse Piantedosi?”.

Ci sono ventiquattro ore di tempo per cliccare su una delle quattro opzioni: sì, molto; sì, abbastanza; non saprei; no, dovrebbe lasciare. Si tratta ovviamente, dal punto di vista statistico, di sondaggi senza alcun valore.

Salvini non ha mai smesso di sognare il ritorno al Viminale al posto di Piantedosi

Ma da un punto di vista politico il messaggio che arriva da queste consultazioni sembra suonare quasi come un avvertimento. Un avviso di sfratto, magari, per fare pressione sul ministro dell’Interno, Piantedosi. E, perché no, magari per spingere verso il ritorno al Viminale di Salvini, tanto agognato dallo stesso vicepresidente del Consiglio leghista.