L’autonomia differenziata? “è nella Costituzione. “è uno strumento per superare divari”. “Può permettere al Sud di andare a una velocità diversa”. Roberto Calderoli, ministro leghista delle riforme istituzionali, ieri è intervenuto nel corso dell’audizione in seduta congiunta delle Commissioni Affari istituzionali ed enti locali e speciale Autonomia in Consiglio regionale della Lombardia.
Doveva essere un focus sull’autonomia differenziata ed è stato invece uno spot a sostegno di un disegno di legge che acuirà le differenze tra regioni di Italiasoprattutto per quanto riguarda l’accesso alle cure sanitarie. L’altro ieri il quotidiano Il Mattino di Napoli è riuscito a entrare in possesso di una copia della relazione del Clep, il comitato di “saggi” sull’autonomia differenziata presieduto da Sabino Cassese.
Il dato più rilevante è che le regioni guida dell’autonomia differenziata (con la Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna) potrebbero vedere soddisfatti i loro appetiti sanitari prima di tutto il resto. Uno dei sottocomitati del Clep, quello che si occupa di sanità, ha infatti suggerito di non intervenire sui Livelli di prestazione essenziali in sanità (Lep) perché esistono già dal 2001 e si chiamano Lea (Livelli essenziali di assistenza), ma in realtà ne godono solo una parte di italiani.
Spacca-Italia
Negli anni alcune Regioni sono state commissariate proprio perché non garantivano i Lea, nonostante l’intervento statale in diversi casi rimaste al di sotto delle prestazioni minime, favorendo la migrazione sanitaria.
“Le parole del Ministro non hanno convinto il nostro gruppo, questo Disegno di Legge rischia di frantumare l’Italia e soprattutto di creare cittadini serie A e di serie B. È sconcertante che dopo trent’anni a sbandierare qua e là il concetto di autonomia, il centrodestra sia riuscito a presentare un testo con così tante criticità”, il commento della consigliera regionale del M5S Paola Pizzighini.
E aggiunge: “Nel disegno di legge la definizione dei Lep (i Livelli essenziali delle prestazioni che devono essere garantiti in modo omogeneo a tutti i cittadini) viene affidata a decreti governativi senza un vero coinvolgimento del Parlamento. Ci chiediamo come questa legge intenda garantire uguali diritti a tutti i cittadini in settori essenziali quali sanità, istruzione, trasporti ed energia”.
Passo indietro
“La Lega e questo governo non sono in grado di attuare in modo solido la parte della Costituzione sull’autonomia differenziata e l’incontro con Calderoli in Consiglio regionale ne è l’ennesima prova”. hanno dichiarato per il Pd il vicepresidente Emilio Del Bono e il capodelegazione in commissione bilancio Gian Mario Fragomeli.
Per quest’ultimo, “il progetto di Calderoli è un passo indietro che rischia di spaccare non solo il Paese ma anche la nostra stessa Regione, visto che la riforma fiscale che si sta votando in Parlamento è del tutto incoerente con l’autonomia dichiarata. Si prevede infatti l’eliminazione dell’Irap, tributo regionale, e si introduce una nuova tassa nazionale, l’addizionale Ires, che graverà comunque sul mondo produttivo.”
Alla seduta di ieri l’unico sindacato confederale presente era la Uil: “Riteniamo che il problema delle disuguaglianze non sia semplicemente legato tra il nord e il sud del paese ma le disuguaglianze esistono anche all’interno della stessa Regione. Nella stessa Lombardia si vedono tra comuni di grandi dimensioni e piccole. Si deve fare in modo, come già la Corte dei conti ha suggerito a Regione Lombardia, di intervenire con maggiore attenzione su alcune misure”, per il segretario Uil Enrico Vizza.