Dopo aver messo mano alla riforma della Giustizia, il ministro Carlo Nordio si appresta a cambiare i vertici dell’ufficio del Garante di detenuti. A lanciare l’indiscrezione è Repubblica che mette in luce il fatto che il guardasigilli sembra intenzionato a sostituire gli attuali tre dirigenti, due dei quali sono donne, con tre uomini ritenuti vicini a Fratelli d’Italia.
Dopo aver messo mano alla riforma della Giustizia, Nordio si appresta a cambiare i vertici dell’ufficio del Garante di detenuti
Al momento l’attuale presidente dell’ufficio del Garante delle persone private delle libertà è Mauro Palma, il quale è fondatore dell’associazione Antigone, mentre gli altri due componenti sono Emilia Rossi e Daniela De Robert. Secondo quanto scrive il quotidiano romano “a conquistare il posto di Garante sarebbe Felice Maurizio D’Ettore, ex deputato forzista passato per Coraggio Italia e approdato in corner a FdI giusto prima delle politiche” che non risulta avere esperienza specifica nel dibattito sulle carceri, mentre al suo fianco dovrebbe approdare “il civilista palermitano Mario Serio, professore di diritto privato comparato, ex laico del Csm per Forza Italia” e, come ultimo nome, il guardasigilli è pronto a proporre Carmine Antonio Esposito, ex presidente del tribunale di sorveglianza di Perugia e poi di Napoli, dove lo troviamo come consigliere comunale a Brusciano nelle file dei meloniani.
Secondo Repubblica a convincere il ministro Nordio della necessità di un cambio di guida sarebbe stato il troppo “attivismo garantista” del collegio uscente sul caso di Alfredo Cospito, il detenuto anarchico che ha fatto un lungo sciopero della fame contro il regime di 41-bis, visitato ben quattro volte durante la detenzione.
Serracchiani: “Nomina D’Ettore è incompatibile”
“Apprendiamo da un articolo de la Repubblica che il ministro Nordio avrebbe completato la terna che forma il collegio del garante dei detenuti. Invitiamo la presidente del Consiglio ad una profonda riflessione per almeno due ordini di motivi” ha commentato oggi la responsabile Giustizia nella segreteria nazionale del Partito democratico, Debora Serracchiani.
“Qualora, infatti, sia vero che il presidente del collegio sarà il Prof. Felice Maurizio D’Ettore – aggiunge l’esponente del Pd -, già deputato di Fi e ora di Fdi, professore universitario di diritto privato presso l’Università di Firenze, vi sarebbe una evidente incompatibilità rispetto a questo previsto al comma 2 dell’articolo 7 della legge istitutiva dell’organo, in cui si stabilisce che i suoi membri ‘sono scelti tra persone, non dipendenti delle pubbliche amministrazioni, che assicurano indipendenza e competenza nelle discipline afferenti la tutela dei diritti umani'”.
“I professori universitari – spiega la deputata dem – come noto sono pubblici dipendenti a tutti gli effetti e rientrano nel personale delle pubbliche amministrazioni non contrattualizzato. In tutta evidenza, quindi, la nomina del Prof. D’Ettore, professore di diritto privato e apparentemente non competente nelle discipline proprie dell’attività del garante, appare contra legem. Inoltre – aggiunge – apprendiamo trattarsi di una terna formata da soli uomini. Ci domandiamo pertanto se la Presidente ed il Ministro siano davvero orientati a portare in Cdm questa nomina, nella forma indicata, in contrasto a un basilare principio di rispetto delle regole e del genere, che – conclude Serracchiani – evidentemente ad entrambi sembra non interessare”.