Lo spoil system sarà applicato all’Agenzia italiana del farmaco. L’attuale direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini, ha ricevuto una lettera dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, per la conclusione del suo incarico. Dunque Magrini lascerà l’Agenzia il 23 gennaio.
L’incarico del direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco, Nicola Magrini, si concluderà il prossimo 23 gennaio
Nei giorni scorsi Magrini, in un’intervista a Repubblica, aveva criticato il governo a proposito della gestione dell’emergenza Covid.. “Siamo uno dei paesi più vaccinati al mondo – aveva detto il direttore dell’Aifa -, e con i vaccini migliori. Ma non dobbiamo sederci sugli allori. Non si vive di rendita e la campagna deve essere proseguita”.
“Dopo un importante cambio di governo – ha aggiunto Magrini – abbiamo assistito ad alcune esitazioni o momenti di riflessione, a proposito della campagna vaccinale, ma i numeri di questi giorni ci fanno ben sperare. Dalla riunione dell’unità di crisi di venerdì scorso siamo usciti, il ministro per primo, con la volontà di rilanciare le immunizzazioni”.
Quanto alla campagna di comunicazione per i vaccini Magrini ha spiegato: “Diciamo che da ottobre abbiamo avuto un paio di mesi di pausa di riflessione, anche politica, per l’insediamento del nuovo governo. Lì, all’inizio della stagione delle infezioni respiratorie, sarebbe stata necessaria una maggiore continuità, una campagna più convinta”.
Schillaci: “Necessita di una rivisitazione e di un ammodernamento”
“L’Aifa – aveva annunciato nei giorni scorsi il ministro Schillaci – è un organismo importantissimo ma che necessita di una rivisitazione e di un ammodernamento. Deve fare più ricerca e lo snellimento delle procedure è mandatorio”.
“Andare a rivedere la governance dell’Aifa – ha detto ancora il ministro della Salute – è fondamentale. E poi c’è l’anomalia del presidente che non ha la rappresentanza legale. Inoltre l’approvazione dei dossier deve diventare più rapida perché i tempi di approvazione dei nuovi farmaci oggi sono lunghi”. Quindi, ha concluso Schillaci, “un provvedimento che vada in questa direzione è giusto”.