di Stefano Sansonetti
Se per fare la spending review bisogna sostenere altre spese stiamo freschi. Soprattutto se una struttura pubblica, che ha al suo interno centinaia di dipendenti, deve rivolgersi alla solita multinazionale della consulenza per farsi scrivere un piano ad hoc. Protagonista di questo bel paradosso è l’Antitrust guidata da Giovanni Pitruzzella. Qualche tempo fa l’Autorità aveva lanciato una procedura aperta “per l’affidamento dei servizi per il disegno del sistema di controllo di gestione per la misurazione delle performance”. Ora, a parte il fatto che una spending dovrebbe applicarsi anche al bizantino burocratese utilizzato per descrivere l’attività, l’Antitrust aveva subito messo le mani avanti. E aveva spiegato che la necessità della procedura “è correlata all’evoluzione delle iniziative condotte dall’Autorità in merito alla revisione e qualificazione delle proprie spese, anche attraverso la riorganizzazione dei processi interni e il monitoraggio costante sull’uso delle risorse finanziare e umane”.
LE CARTE
Tutto molto bello. Sta di fatto che nelle scorse settimane il servizio, che durerà 4 mesi, è stato aggiudicato a Kpmg per 210 mila euro. Naturalmente le premesse gettate dall’Autorità dovrebbero portare a concludere che si sia trattato di una procedura assolutamente indispensabile e dagli scopi virtuosi. Peccato che l’Antitrust, come del resto tutte le strutture della Pubblica amministrazione dopo la legge Brunetta, abbia al suo interno un Organismo di valutazione e controllo strategico deputato a verificare tutte le scelte operative effettuate dalla struttura. E deputato anche a validare la relazione sulla performance. Un report che, a quanto si intuisce, l’Antitrust è già in grado in qualche modo di stilare. Naturalmente Pitruzzella & Co. diranno che il coinvolgimento della Kpmg sarà in grado di fornire un modello di controllo che farà risparmiare in futuro ben più dei 210 mila euro di spesa. E ci mancherebbe altro.
I DUBBI
Ma il coinvolgimento della multinazionale della consulenza produce qualche altra perplessità se si considera che l’Autorità (che ha funzioni importantissime, per carità) vanta 270 dipendenti e ha un Ufficio bilancio e verifica contabile, un Ufficio trattamento economico e previdenziale, un Ufficio affari generali e contratti, un Ufficio sviluppo e gestione delle risorse umane, tutti posti sotto una Direzione generale amministrazione. Ma attenzione, perché le spese della procedura non finiscono qui. Le carte informano infatti che “dovranno altresì essere predisposte le specifiche tecniche per la successiva gara finalizzata alla selezione del realizzatore del controllo di gestione”. Cioè: Kpmg disegna il sistema di controllo delle performance, poi però bisognerà fare un’altra gara per trovare chi concretamente lo realizzerà. La realtà vera è che la Pubblica amministrazione ormai è in balìa di società di consulenza esterna che fanno di tutto, dai piani industriali ai controlli. E questo è uno dei temi di una spesa pubblica che non si riesce a contenere.
Twitter: @SSansonetti