Una spesa di 5 milioni di euro. Per coprire la comunicazione della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi 2024. È tutto scritto nero su bianco in un bando di gara, il cui esito è arrivato pochi giorni fa. Parliamo, di fatto, di un accordo stipulato tra la Commissione europea e il Comitato organizzatore dei prossimi Giochi Olimpici di Parigi. Oggetto: “Servizi di comunicazione nell’ambito della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi 2024”. Insomma, la Commissione europea, che molto probabilmente continuerà ad essere presieduta da Ursula von der Leyen, pare sia interessata ad avere un ruolo comunicativo alle prossime Olimpiadi e Paralimpiadi.
Giochi della Commissione Ue. Bando da 5 milioni per le Olimpiadi. Accordo tra Comitato olimpico e Bruxelles per la comunicazione legata all’evento di Parigi
La cosa curiosa è che se solitamente nella documentazione delle gare d’appalto si specifica cosa si chiede nel dettaglio, questa volta si resta molto più vaghi. O quantomeno generici. Tanto che anche nella sezione “descrizione dell’appalto”, altro non si fa che ribadire quanto si dice nell’oggetto dello stesso: “Servizi di comunicazione a Parigi, da svolgere nell’ambito della cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi nel 2024”. Punto. E non è cosa da poco considerando che l’importo in palio ammonta ad una cifra di tutto rispetto: cinque milioni di euro. Denaro pubblico per assicurarsi servizi di comunicazione per una manifestazione sportiva in cui l’Europa nulla c’entra, né organizza né patrocina né ne è responsabile. In campo due contraenti: da una parte, come detto, la Commissione europea che risulta “amministrazione aggiudicatrice” del bando; e dall’altra il secondo “contraente”: il Comitato organizzatore dei Giochi olimpici e paralimpici.
E non potrebbe essere altrimenti considerando che, come scritto nella documentazione, in questi casi non c’è una vera e propria gara aperta dato che tutto ciò che ruota attorno alla manifestazione sportiva passa per il Comitato organizzatore. Più specificatamente, si legge che in questi casi l’offerente è “l’entità creata dalla Città Ospitante e dal Comitato Olimpico della nazione ospitante subito dopo la loro elezione, per gestire tutti gli aspetti operativi della pianificazione, organizzazione, finanziamento e svolgimento dei Giochi, compresa la cerimonia di apertura”. Ovvero, per l’appunto, il Comitato organizzatore dei Giochi. “Ne consegue – si legge ancora nella documentazione ufficiale – che l’offerente è l’unico operatore economico in grado di autorizzare, progettare e presentare un servizio di comunicazione durante la cerimonia di apertura”. Un servizio di comunicazione, come detto, che è stato affidato alla Direzione Comunicazione della Commissione europea.
Una mossa che, per quanto curiosa, ha un suo senso se si considera che, come si legge direttamente dal sito istituzionale, la “Direzione generale per la comunicazione è il dipartimento della Commissione responsabile di spiegare le politiche dell’Unione europea al pubblico esterno. Tiene la Commissione al corrente degli sviluppi politici e delle tendenze nell’opinione pubblica e nei media”. Insomma, dopo un periodo di fallimenti e di scelte politiche e comunicative dubbie, il nuovo corso parte da un evento sportivo di grande risalto. Capiremo poi – chissà – in che maniera questo affare da cinque milioni di euro si concretizzerà. E, sopratutto, che effetti avrà sull’immagine dell’Unione europea all’esterno.