Sono pronti come avvoltoi ad avventarsi su qualsiasi caso di cronaca nera accada a Milano e per loro i colpevoli da additare sono quasi sempre il sindaco Beppe Sala e gli immigrati. La macchina che si mette in moto è quella social e l’azione di rinforzo è nelle mani di alcuni programmi televisivi in onda su Retequattro, con in prima linea Diritto e rovescio di Paolo Del Debbio. Proprio quest’ultimo è stato protagonista di un battibecco a distanza col sindaco Sala svoltosi in più puntate dopo che il primo cittadino aveva cercato di spiegare a una giornalista Mediaset che la sicurezza di una città è solo per il 20% nelle mani del sindaco e per il resto in quelle di questore, prefetto e ministro dell’Interno.
Reputation Manager ha contato oltre 54mila contenuti diffusi sui social e in rete che hanno speculato sulle notizie di cronaca nera
È in rete, però, che si ha la misura di quanto la goccia – checché ne dica la presidente del Consiglio Meloni – riesca a scavare la roccia. Reputation Manager, società per l’analisi, la gestione e la costruzione della reputazione, ha rilevato oltre 54,8 mila contenuti online pubblicati nell’ultimo anno (dal 20 ottobre 2022 al 20 ottobre 2023) relativi alla percezione della sicurezza nella città di Milano, notando un picco nel volume di conversazioni online a inizio marzo 2023, periodo in cui le borseggiatrici in metropolitana sono salite agli onori della cronaca.
Il fenomeno, rilanciato da diverse testate giornalistiche e account social, è stato messo in evidenza da Milanobelladadio. Il fondatore della pagina di “citizen journalism” nata su Instagram nel 2019 è Giovanni Santarelli, non ancora trentenne, che da qualche tempo scrive sul Giornale sempre su temi che riguardano la sicurezza della città. Politicamente continua a dichiararsi apolitico, ma alla domanda se in futuro intende candidarsi, in una recente intervista, ha risposto sibillino “mai dire mai”. Un secondo picco è stato registrato all’inizio di ottobre, anche a seguito della pubblicazione dell’analisi realizzata da Il Sole 24 Ore sulla criminalità nelle principali province italiane. In vetta alla classifica c’è proprio Milano, “con 6.991 reati denunciati ogni 100mila abitanti nel 2022 e denunce in crescita del 3,5% anche nel primo semestre 2023 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”.
Il terzo picco in termini di volumi c’è stato nella settimana tra l’8 e il 15 maggio, periodo in cui online sono comparse notizie relative a diversi casi di stupro. L’allineamento tra realtà e percezione di insicurezza – ammesso dallo stesso primo cittadino, Beppe Sala, che ha nominato Franco Gabrielli delegato per la sicurezza e la coesione sociale – ha dunque dato ossigeno al costante dibattito sull’“allarme sicurezza” a Milano. Il sindaco è anche apparso venerdì 20 ottobre in uno spot-parodia dei Club Dogo in cui paragona di fatto Milano a Gotham City.
Il video, condiviso sul profilo Instagram del gruppo musicale, ha già raccolto oltre 500 mila like e quasi 30 mila commenti, alcuni dei quali riferiti in modo critico proprio al cameo di Sala, sindaco di “Salam City” secondo qualcuno (con chiaro riferimento alla politica di accoglienza del centrosinistra). A sottolineare i fatti di cronaca nera sono anche esponenti politici locali, nazionali ed europei.
La destra, che ha fatto della sicurezza un suo cavallo di battaglia, condivide spesso contenuti che sottolineano le mancanze di Sala e che additano il sindaco come responsabile del percepito degrado cittadino. In prima linea ci sono diversi esponenti della Lega, come il leader Matteo Salvini, il commissario per la provincia di Milano Silvia Sardone e l’europarlamentare Angelo Ciocca. Agli “influencer della sicurezza” spesso l’assist viene fornito da personaggi più o meno famosi che raccontano episodi di cui sono stati protagonisti come accaduto recentemente con una soubrette. Nel flusso di contenuti analizzato da Reputation Manager si rilevano infine una serie di leitmotiv come le diverse le notizie di “tassisti eroi”, rappresentati come una sorta di vigilantes pronti a soccorrere persone aggredite per strada. Un genere di contenuto condiviso più volte anche dal solito Salvini.