I sondaggi politici che oggi Nando Pagnoncelli di Ipsos illustra sul Corriere della Sera dicono che il Partito Democratico e il MoVimento 5 Stelle crescono con l’arrivo dei nuovi leader Giuseppe Conte e Letta. Invece il gradimento di Mario Draghi e del suo governo è in calo dopo due mesi. La Lega rimane il primo partito mentre Italia Viva continua a scendere.
Sondaggi politici: Pd e M5s crescono con Conte e Letta, ancora in calo il gradimento di Draghi
Il sondaggio di Ipsos dice che l’apprezzamento nei confronti del governo e quello del presidente Draghi sono in calo rispettivamente di sei punti e di sette. A calare sono le aree geografiche che avevano manifestato all’inizio il gradimento più alto: Nordest e Centro-Nord. Il calo è più marcato in categorie come coloro che hanno condizioni economiche elevate, laureati, ceti dirigenti o impiegatizi. E, insieme, Draghi piace meno agli operai, ai lavoratori autonomi e ai lavoratori con contratti a termine.
Il calo è più forte tra gli elettori del Pd, del M5s e di FdI mentre è stabile tra quelli di Lega e Forza Italia. Gli orientamenti di voto dicono la Lega è al 22,5% ma perde mezzo punto percentuale rispetto a febbraio. È seguita dal Pd che è al 20,3% e cresce di un 1,3%. Poi c’è il M5s al 18% (+2.6%) che scavalca FdI (17,2%) mentre Forza Italia è al 7,6%. Azione di Carlo Calenda sorpassa Italia viva (2,2%). Sinistra Italiana supera Articolo 1 MdP dopo la separazione e il bis di Roberto Speranza al governo come ministro della Salute.
Anche +Europa è in flessione (1,5%) dopo l’addio di Emma Bonino mentre la quota di indecisi arriva al 40,8%. E i sondaggi sul gradimento dei leader? Giuseppe Conte è primo con 57, anche se cala di 4 punti, mentre Speranza è a 39 e cede un punto. Al terzo posto c’è Giorgia Meloni con 37, seguita da Letta con 33 e Salvini con 32. Chiudono la classifica Berlusconi (29), Calenda e Toti (27). Renzi è ultimo con 11.
Sondaggi sul gradimento dei leader: Conte è primo, Draghi perde sette punti in un mese
Il M5s intanto sconta in parte la prospettiva che Conte possa diventare leader: spiega Pagnoncelli che la contraddizione è solo apparente: infatti, “se da un lato puntare su di lui alimenta l’aspettativa di ricomporre le profonde divisioni interne e sembra attrarre nuovi elettori, dall’altro l’avvicinamento di Conte al M5S gli aliena una parte dell’apprezzamento precedentemente acquisito presso coloro che ne apprezzavano il profilo istituzionale. Insomma, più Conte assume un ruolo politico e più rischia di perdere consenso personale perché si trasforma in avversario.
Il quadro dell’indice di fiducia nei leader politici rilevato in un sondaggio curato da Fabrizio Masia di Emg Acqua presentato durante la puntata di giovedì di Agorà su Rai2 diceva invece che pur essendo sceso di 7-8 punti nell’arco dell’ultimo mese, tuttavia il premier conservava la fiducia del 56% degli intervistati. A seguirlo, nella classifica del gradimento al 41%, erano Giuseppe Conte (-1% rispetto a una settimana fa), e Giorgia Meloni che guadagnava un punto.
A seguire c’era il leader della Lega, Matteo Salvini, stabile al 34% delle preferenze, mentre guadagnava l’1% su base settimanale il governatore del Veneto, Luca Zaia, che affiancava Salvini al 34%. Il presidente della regione Emilia Romagna con il 33% delle preferenze faceva meglio del segretario del Pd Enrico Letta al 31%. Chiudeva la classifica il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che perde un punto e raccoglie il 26% della fiducia degli elettori.
Il sondaggio “Noto sondaggi” condotto per la trasmissione di Raiuno Porta a Porta di giovedì sera diceva invece che se si andasse alle elezioni la Lega otterrebbe 24.5% dei consensi, il Pd il 18% mentre Fratelli d’Italia e Movimento Cinque Stelle avrebbero il 16.5% dei consensi. secondo i dati dell’istituto demoscopico Forza Italia si attesterebbe a 6.5%, Cambiamo al 2% così come Leu; Azione otterrebbe il 3%; Iv il 2,5% ed i Verdi l’1,5%.
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Sondaggi politici oggi 27 marzo e medie: il centrodestra in vantaggio
Due infine elementi di un certo rilievo nella Supermedia AGI/YouTrend della settimana: il rimbalzo del Pd che benerficia di un “effetto Letta” dopo il calo delle ultime settimane e si mantiene in seconda posizione, e il recupero di M5s che, sulla scia del nuovo ruolo di Conte, aggancia FdI al terzo posto. Si nota anche un certo movimento nell’area centrale: calano lievemente FI e Azione, arretra piu’ sensibilmente +Europa, mentre Italia Viva risale sopra il 3%. Le variazioni relative alle aree invece risentono anche questa settimana dello “spacchettamento” a sinistra tra Mdp (maggioranza) e Si (opposizione). Nel dettaglio delle liste, la Lega resta primo partito con il 23,0% (-0,3%). Seguita dal Pd al 18,0% (+0,4%). Mentre sono appaiati al terzo posto FdI con il 16,9% (=) e M5s, ugualmente al 16,9% (+0,7%).
Quarta è Forza Italia con il 7,8% (-0,4%), e quindi Azione con il 3,3% (-0,4%), Italia Viva con il 3,1% (+0,7%) Sinistra Italiana col 2,2%, Articolo 1-Mdp col 2,0%. Poi c’è +Europa con l’1,6% (-0,6%) e i Verdi con l’1,5% (-0,1%). Con riguardo alle alle aree del Parlamento, la maggioranza che sostiene il governo Draghi totalizza in 76,9% (-1,6%), con i giallorossi (Pd-M5s-Mdp) al 37,0% (-0,3%), il centrodestra (Lega-FI-Toti) al 31,8% (-1,0%), e il centro liberale 8,0% (-0,4%). L’opposizione di destra rappresentata da FdI e’ al 16,9% (=) e quella di sinistra rappresentata da Si al 2,2%. In riferimento alle coalizioni presentatesi alle elezioni politiche del 2018, il centrodestra vale il 48,7% (-1,0%), il centrosinistra il 26,1% (+0,2), M5s il 16,9% (+0,7%), LeU il 4,2% (+0,7%), e le altre liste complessivamente il 4,1%.