I sondaggi politici di oggi pubblicati da Demos & Pi e illustrati da Ilvo Diamanti su Repubblica raccontano che il Partito Democratico perde tre punti percentuali e mezzo in un mese e si attesta al 17,2%, ovvero sotto la sconfitta elettorale del 2018. Il MoVimento 5 Stelle ne guadagna altrettanti e supera il partito che a breve sarà guidato da Enrico Letta e arriva quasi al 19%, mentre il primo partito rimane la Lega al 22,3%. In questa rilevazione Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni è ancora sotto il Pd.
Sondaggi politici: Conte il leader più amato dopo Draghi
Forza Italia intanto arriva all’8% mentre Liberi e Uguali e La Sinistra arrivano al 4,5% rubando voti al Pd. I sondaggi politici sul gradimento dei leader invece dicono che Mario Draghi è apprezzato da quasi il 70% del campione, ma è significativo che Giuseppe Conte, il suo predecessore a Palazzo Chigi, sia al 66%, ovvero vicinissimo al nuovo premier. Una conferma ulteriore del suo attuale sostegno e della sua popolarità. Il leader meno apprezzato è invece colui che ha voluto le dimissioni di Conte, ovvero Matteo Renzi che è in fondo alla classifica dei consensi personali e il suo partito Italia Viva è al 2,7.
Dopo Conte e Draghi, i leader più amati, arriva Roberto Speranza con il 49% seguito da Paolo Gentiloni con il 46% ma subito c’è la leader dell’attuale unico partito di opposizione, ovvero Giorgia Meloni. Nicola Zingaretti dopo le dimissioni da segretario del Pd sale di sette punti percentuali nel gradimento del campione e arriva al 45%. Subito dopo arrivano Dario Franceschini e Matteo Salvini. La rilevazione di Demos & Pi è stata condotta nei giorni 8 – 11 marzo 2021 da Demetra con metodo mixed mode (Cati – Cami – Cawi). Il campione nazionale intervistato (N=1.522, rifiuti/ sostituzioni: 9.086) è rappresentativo per i caratteri socio- demografici e la distribuzione territoriale della popolazione di età superiore ai 18 anni (margine di errore 2.5%).
Per essere competitivo dal punto di vista elettorale, il Pd del futuro deve puntare a “riconquistare gli elettori che si sono allontanati negli ultimi anni e proporsi come forza unica e maggioritaria del centrosinistra”, pensa invece il 49% degli elettori dem, secondo un sondaggio realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera e illustrato oggi da Nando Pagnoncelli sulle pagine del quotidiano. Dove si osserva un dato a sorpresa: solo il 30% di chi vota Pd preme perché venga rafforzata l’alleanza con MoVimento 5 Stelle e Leu. Il 49% degli elettori Dem invece vuole che il partito vada avanti da solo. Per quanto riguarda la scelta del nuovo segretario, secondo Ipsos il 23% degli elettori dem preferirebbe Enrico Letta: a seguire, Stefano Bonaccini (19%), Anna Finocchiaro (10%), Roberta Pinotti (7%), Andrea Orlando (5%). Per realizzare il sondaggio sono state effettuate mille interviste su cinquemila contatti.
Monitor Italia, il sondaggio politico realizzato da Tecné con Agenzia Dire ed effettuato con interviste il 12 marzo 2021 su un campione di mille casi dà la Lega al 23,5% e Fratelli d’Italia al 17,5% mentre o dem perdono un ulteriore 1% e con il 17,3% finiscono alle spalle del partito di Giorgia Meloni. Continua la risalita del Movimento 5 stelle che guadagna un ulteriore 1,9% e resta stabile al quarto posto con il 16%. Forza Italia è al 10,4% (-0,1%), Azione al 3,5% (-0,1%), Italia Viva 2,4% (-0,2), Articolo 1 al 2% (+0,2%), +Europa 1,9% (-0,3%), Verdi 1,4% (-0,1).
Nel Borsino dei leader, Mario Draghi è ancora saldamente al comando con il 61,1% dei giudizi positivi (-0,3%). Sul podio Giorgia Meloni al 40% (+0,1%) e Giuseppe Conte al 35% (+0,2%). Invariato il consenso per Matteo Salvini, che resta al quarto posto con il 33,2% mentre continua a crescere leggermente quello per Silvio Berlusconi, che passa al 27,4% (+0,1%). Tra i leader del centrosinistra perdono praticamente tutti: Roberto Speranza scende al 24,2% (-0,3%), Nicola Zingaretti al 22,1% (-0,5%), Emma Bonino al 21,4% (-0,2%), Carlo Calenda al 17,8% (-0,2%) e Matteo Renzi al 10,8% (-0,3%).
Sondaggi: M5s sopra al Pd con Conte leader
La fiducia nei confronti del governo Draghi intanto scende dello 0,5% in una settimana e si attesta al 57,7%. Non ha fiducia il 29,6% degli intervistati, mentre il 12,7% non sa. Per il campione di Tecné in ogni caso Draghi è meglio di Conte per quel che riguarda il peso politico dell’Italia in Europa e sulla gestione del piano vaccini. Mentre sulle misure di contenimento al Covid, il sostegno alle imprese e il sostegno ai lavoratori, il nuovo premier non starebbe facendo meglio né peggio del suo predecessore. Nel dettaglio, per il 68% degli intervistati, l’ex presidente della Bce sta avendo un peso specifico in Europa più rilevante rispetto a Conte, uguale invece per il 20% e peggiore per il 6%.
Sul piano vaccini, Draghi si starebbe comportando meglio per il 64%, allo stesso modo per il 25% e peggio per il 6%. Sulle misure di contrasto alla pandemia meglio Draghi del giurista pugliese per il 20% degli italiani, uguale per il 68%, peggio per l’8%. E ancora, per il sostegno alle imprese meglio Draghi per il 19%, uguale per il 59%, peggio di Conte per il 15%. Infine, più soddisfatti del nuovo premier il 19% degli italiani per quel che riguarda il sostegno ai lavoratori, stessa opinione per entrambi i leader per il 57%, meglio Conte di Draghi per il 19%. La Supermedia settimanale elaborata da YouTrend per AGI dice invece che i 5 Stelle guadagnano quasi due punti, mentre i dem perdono un punto e mezzo.
In lieve flessione la Lega, AL 23,3% che comunque allunga il distacco rispetto al Pd, sceso al 17,6% mentre Fratelli d’Italia cresce ancora (16,9%) e ormai incalza il Partito democratico a meno di un punto. Al quarto posto i 5 stelle con il 16,2%, al quinto Forza Italia con l’8,2%. Fra i partiti minori, Azione di Calenda e Mdp-La Sinistra crescono di 0,1 punti portandosi, rispettivamente, al 3,7 e al 3,5 per centro, mentre è da segnalare il forte calo di Italia viva che arretra di un punto percentuale, fermandosi al 2,4%. A livello di coalizione, il centrodestra si mantiene stabile al 49,7%, mentre i giallorossi (Pd-M5s-Leu) guadagnano mezzo punto, portandosi al 37,3%. Maggioranza sempre molto ampia per i partiti che sostengono il governo Draghi, al 78,5%.