La linea dura contro il riarmo europeo paga, almeno in termini di sondaggi. Nell’ultima rilevazione effettuata da Ipsos per il Corriere della Sera emerge come a crescere siano i partiti che sono più contrari al piano di riarmo Ue presentato da Ursula von der Leyen e votato da tutti gli Stati membri. Così sono Lega, Movimento 5 Stelle e Avs a guadagnare più consensi.
All’opposto, si registra un calo di chi – come Pd e Fratelli d’Italia – hanno posizioni più ambigue, ma comunque tendenzialmente favorevoli al piano europeo, seppur con qualche tensione interna come nel caso dei dem.
Sondaggi elettorali, giù Fdi e Pd mentre salgono Lega e M5s
In testa c’è sempre il partito di Giorgia Meloni, che perde quattro decimali e si attesta al 26,6%, ovvero la cifra più bassa dalle politiche del 2022 a oggi. Ma va persino peggio al Pd: il partito di Elly Schlein perde in un mese più di un punto percentuale, passando dal 22,6% al 21,5%, probabilmente anche a causa delle tensioni interne sul riarmo e alla mancanza di una linea politica chiara.
Va all’esatto opposto per chi, invece, è fermamente contrario al riarmo europeo. Innanzitutto il Movimento 5 Stelle, che passa dal 13,2% al 13,8%, con un dato che continua a crescere negli ultimi mesi grazie alla linea dura pentastellata. A pagare è anche l’atteggiamento della Lega, che guadagna quasi un punto percentuale e raggiunge il 9%. Sorpassando Forza Italia: il partito di Antonio Tajani è quello meno ambiguo sul riarmo, con una posizione decisamente favorevole. La chiarezza paga, ma non più di tanto: con lo 0,2% in più dei consensi, raggiunge l’8,4%.
Bene anche l’Alleanza Verdi-Sinistra: una forza pacifista che guadagna lo 0,3% e si attesta al 6,3%. In salita troviamo anche Azione: il partito di Carlo Calenda guadagna lo 0,4% ma resta comunque distante, al 2,7%. Stabile Italia Viva di Matteo Renzi al 2,3%. In leggero calo +Europa al 2%, così come Noi Moderati all’1%.