Il Governo sta valutando se impugnare o meno l’ordinanza della Regione Sardegna, in vigore da oggi e fino al 7 ottobre, che prevede test obbligatori entro 48 ore per chi sbarca sull’isola senza un certificato di negatività al Covid-19. Il ministri per agli Affari regionali e la Salute, Francesco Boccia eRoberto Speranza, stanno considerando con l’Avvocatura dello Stato l’opportunità di presentare ricorso al Tar della Sardegna.
L’apertura dell’istruttoria era stata annunciata due giorni fa dallo stesso Boccia intervenendo alla Festa dell’Unità di Reggio Emilia. La verifica della legittimità del provvedimento riguarda soprattutto la sua presunta mancanza di aderenza all’articolo della Costituzione che prevede la libera circolazione delle persone nel territorio nazionale.
“Da Boccia mistificazioni inaccettabili. Il ministro – ha tuonato il governatore della Sardegna, Christian Solinas – farebbe bene a chiarire come e perché i cittadini sardi siano discriminati in alcune regioni senza che il Governo abbia detto una parola. Lazio, Campania e Puglia hanno adottato ordinanze che impongono a chi rientra dalla Sardegna il tampone e la quarantena. Una famiglia sarda con bambini riconosciuta all’ingresso dello zoo di Roma per via della nostra lingua, è stata fermata e le è stato impedito l’accesso sulla base di disposizioni amministrative della Regione Lazio, per paura che potesse contagiare gli animali”.
“E su questo – ha concluso – il Governo di Boccia, quello che si dichiara ‘vicino alla Sardegna’, non ha avviato nessuna istruttoria, nessuna verifica di legittimità costituzionale, non ha nemmeno sentito il bisogno di chiedere scusa. I pasticci e la propaganda non appartengono certo all’operato della Regione Sardegna che ha il dovere di salvaguardare, sempre e comunque, i sardi”.