Passano i giorni e si fa sempre più largo l’ipotesi che la compravendita gonfiata di Cormano non è altro che la punta dell’iceberg dietro alla quale si cela un giro di affari e denari ancora tutto da ricostruire. Ne sono convinti i pubblici ministeri di Milano, coordinati dal procuratore Francesco Greco, che scandagliando la vicenda continuano a trovare piste investigative da verificare e per le quali ritengono necessario effettuare nuove analisi sui conti di Francesco Barachetti, l’elettricista ed ex consigliere del Comune di Casnigo nel bergamasco che è già indagato per peculato nell’inchiesta milanese sul caso Lombardia Film Commission, su quelli dei tre fiscalisti di fiducia del Carroccio finiti ai domiciliari, Andrea Manzoni, Alberto Di Rubba (nella foto) e Michele Scillieri, e di altri imprenditori.
Stando a quanto trapela si tratta di analisi su nuove movimentazioni finanziarie, ritenute a dir poco sospette, per le quali la Procura di Milano ha deciso di rivolgersi agli ispettori dell’Uif di Bankitalia che, di fatto, si affiancheranno agli accertamenti già in corso da parte della Guardia di Finanza. Sostanzialmente il procuratore aggiunto Eugenio Fusco e il pubblico ministero Stefano Civardi ipotizzano possibili retrocessioni di denaro al partito da parte di imprese e società che hanno fatturato lavori e incassato dal Carroccio. Si tratta di quello che appare sempre più come un meccanismo che potrebbe essere stato utilizzato in numerose operazioni ordite dai contabili e portate a termine dalla galassia di società a loro riconducibili.
L’ACQUISTO DELLA VILLA IN SARDEGNA. Quel che è certo è che l’inchiesta continua a creare grattacapi e imbarazzi al Carroccio. L’ultimo di questi è senza dubbio l’episodio, scoperto dalla trasmissione Report, dell’acquisto di una villa in Costa Smeralda. Una lussuosa abitazione, a due passi da Porto Rotondo e immersa nella macchia mediterranea, che sarebbe stata acquistata con soldi della Lega, frutto del 2 per mille e quindi grazie alle donazioni dei sostenitori. Parte di quei denari, curiosamente, sarebbe finita nelle tasche dei commercialisti Di Rubba e Manzoni. Si tratta di fatti che risalgono all’estate del 2018 quando la Lega girò parte dei quasi 1,5 milioni di euro ricevuti dai contribuenti alla Barachetti Service srl.
L’idraulico diventato imprenditore, già al centro dell’inchiesta sulla Lombardia film commission, acquistò la villa da un altro fornitore di fiducia del Carroccio, Marzio Carrara, che non risulta indagato. Una vicenda, quella dell’acquisto dell’immobile in Costa Smeralda che, al momento, non è citata negli atti con cui sono stati motivati gli arresti dei fiscalisti ma che, stando a quanto trapela, sarebbe già agli atti dell’inchiesta. Quel che è certo, infatti, è che questa compravendita sembra mostrare un sistema usato dai fiscalisti per poter dare vita a quello che gli inquirenti hanno definito “un vorticoso giro di denaro”.