Un obiettivo più che nobile, vista la tradizione italiana. Se non fosse per quella parentela che lascia pensare a un piccolo conflitto d’interessi. D’altronde l’emendamento, presentato nella Legge di Stabilità, è chiaro: “Per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020 è autorizzata la spesa di due milioni per il sostegno di manifestazioni carnevalesche”. La richiesta di finanziamento porta la firma del senatore del Partito democratico – e renzianissimo di ferro – Andrea Marcucci. Tutto bene fin qui, se non fosse che la sorella di Andrea, Maria Lina, è oggi presidente non solo della Fondazione Carnevale di Viareggio, senz’altro uno degli eventi più importanti a riguardo, ma anche di “Carnevalia”, l’associazione che raggruppa i maggiori Carnevali italiani. In altri termini, Andrea chiede più soldi per sostenere le manifestazioni carnevalesche; quelle stesse manifestazioni di cui poi si occupa la sorella maggiore.
Cursus honorum – Ma partiamo da principio. C’è da dire infatti che Maria Lina Marcucci, esattamente come il fratello, è da tempo vicina al mondo del centrosinistra. La sua storia politica lo dice chiaramente: dal 1995 al 2000 ha ricoperto la carica di vicepresidente della giunta della Regione Toscana, al fianco dell’allora governatore Vannino Chiti, assumendo il coordinamento delle politiche regionali per la cultura, la comunicazione ed il turismo, com’è scritto nel suo curriculum. In Regione la Marcucci si fa valere, tanto da diventare, nei due anni successivi (2001 e 2002) anche presidente del consiglio di amministrazione de L’Unità, il fu giornale di riferimento della sinistra prima e del centrosinistra poi. Insomma, un cursus honorum di tutto rispetto, tanto che, nel giugno 2016, il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro decide di nominarla nuovo presidente della Fondazione Carnevale, a capo di un consiglio di amministrazione di riguardo con l’ingegnere Marco Szorenyi, già membro del Cda della Fondazione, l’imprenditrice balneare Monica Guidi, l’imprenditore Stefano Nari e il giornalista Klaus Davi. Nomi importanti, nel segno dell’innovazione – disse allora il primo cittadino di Viareggio -, che porteranno il Carnevale al ruolo che si merita nel panorama internazionale degli eventi: necessariamente dovevamo fare un passo in avanti rispetto ai rapporti che dobbiamo intessere anche con il resto”.
Ma non è tutto. Perché, in qualità di presidente della Fondazione a Viareggio, la Marcucci è di diritto, come detto, anche a capo di Carnevalia, l’associazione all’interno della quale ritroviamo tutti i principali eventi carnevaleschi d’Italia: da Venezia a Putignano, da Striano a Manfredonia, fino ad Acireale, Sciacca, Fano, San Giovanni Valdarno, Foiano Della Chiana, Santhià, Borgosesia, Avola e Castelnuovo di Sotto.
Dubbi – Ed è qui che nasce il dubbio sull’opportunità dell’emendamento presentato dal fratello Andrea Marcucci. Anche perché, andando a ritroso, ci sono state richieste ben precise avanzate da Carnevalia. Era inizio 2017 quando l’associazione, infatti, chiedeva legittimamente al Governo di valutare la possibilità di finanziare in maniera stabile queste manifestazioni “che rappresentano una leva importante del’economia turistica italiana”. Esattamente quanto proposto oggi da Andrea Marcucci. Ora l’emendamento è con gli altri in commissione Bilancio. Vedremo quale sarà il suo destino.