Era l’outsider delle primarie dei socialisti, ora è il probabile candidato alle elezioni presidenziali in Francia. L’esponente della sinistra radicale Benoit Hamon, 50 anni, ha chiuso – con il 35% dei voti – in testa il primo turno, conquistandosi il posto al ballottaggio in programma domenica prossima: le sue posizioni hanno conquistato l’elettorato socialista, lanciando messaggi tutti concentrati sul reddito di cittadinanza. Al secondo turno sfiderà l’ex premier Manuel Valls, che parte da sfavorito con il 31% dei consensi. Al terzo posto, infatti, si è piazzato il grande favorito Arnaud Montebourg, fermatosi al 17,5%: appena è stata ufficializzato il risultato ha lanciato l’appello per sostenere Hamon, suo compagno di battaglia nel partito contro i moderati alla Hollande. Da annotare che proprio il presidente in carica non ha annunciato l’appoggio ad alcun candidato: alle elezioni presidenziali, infatti, il suo preferito dovrebbe essere Emmanuel Macron, che correrà da indipendente. Un altro dato è il calo dei partecipanti, che non hanno raggiunto nemmeno i 2 milioni: al precedente appuntamento si erano espresso 2,8 milioni di elettori socialisti.
Hamon è ex ministro dell’Educazione del primo governo Valls: lasciò l’incarico, ricoperto solo per pochi mesi, in polemica con le politiche perseguite dall’esecutivo. Da allora ha preparato il terreno per la sua candidatura alle primarie, nonostante nella sinistra del partito fosse oscurato da un altro ex ministro come Montebourg, accreditato di maggiore popolarità verso i militanti. Nella sua carriera Hamon è stato anche europarlamentare dal 2004 al 2009 e stretto collaboratore di Martine Aubry, segretario del partito socialista dal 2008 al 2012. Durante la campagna elettorale per la candidatura si è concentrato sui temi economici e sociali, spingendo sull’introduzione di “un reddito universale di esistenza, il mezzo cioè per i lavoratori di poter ridurre essi stessi il proprio orario di lavoro per potersi dedicare a cose diverse da un lavoro talvolta penoso”. Il favorito ha accantonato le questioni della sicurezza e dell’immigrazione, su cui la leader della destra radicale, Marine Le Pen, sta consolidando la propria popolarità. Per Valls, ex golden boy della sinistra francese, il rischio è di un naufragio al primo grande appuntamento elettorale.