Se esiste un nesso tra vaccini ed autismo, allora né la Scienza né la Procura di Roma ne sono al corrente. Proprio ieri, infatti, i magistrati romani hanno messo la parola ‘fine’ sulla questione, archiviando una serie di esposti che, nell’ultimo anno, erano stati depositati dai cosiddetti ‘no vax’. Il fascicolo, finito sulla scrivania del procuratore aggiunto Nunzia D’Elia, conteneva numerose e delicate questioni tra le quali l’eventuale tossicità dei vaccini, il loro presunto collegamento con lo sviluppo di patologie gravi come l’autismo e, in ultimo, la correttezza delle condotte tenute dai membri delle commissioni come l’Agenzia Italiana del Farmaco e la controparte europea (Ema) in relazione ai controlli svolti sui vaccini prodotti dalle case farmaceutiche.
Tutte domande a cui i magistrati di piazzale Clodio hanno cercato di dare una risposta chiara e definitiva, ricorrendo tanto a precedenti sentenze della Cassazione quanto a medici ed esperti di alto profilo. Del resto l’argomento non poteva essere affrontato con leggerezza sia per la delicatezza dello stesso che, soprattutto, per le recenti polemiche. Quest’ultime, infatti, erano esplose a seguito dell’approvazione, da parte del Ministero della Salute, della legge numero 119 del 2017 che reintroduceva l’obbligo per 10 vaccinazioni, a cui se ne aggiungevano altre 4 ritenute non obbligatorie ma fortemente consigliate e gratuite. Una norma fortemente criticata anche perché introduceva l’ulteriore obbligo di certificare le avvenute vaccinazioni al momento dell’iscrizione dei ragazzi ad asili e scuole. E la politica in tal senso era stata costretta ad affrontare l’argomento per via del trend negativo delle immunizzazioni che ci vedeva ormai fanalino di coda in Europa. E’ un giudizio secco ed inappellabile quello della Procura secondo cui l’utilità delle vaccinazioni verrebbe messo in discussione “periodicamente” da “studi più o meno scientifici”, la cui validità non è mai stata riconosciuta dagli organismi internazionali. Al momento, infatti, non vi è alcuna prova scientifica in grado di dimostrare il nesso tra vaccino, autismo e malattie autoimmuni.
IL MEDICO RADIATO – Nemmeno quella che proprio i no vax portano a sostegno della loro causa, ovvero la ricerca pubblicata nel 1998 sulla rivista scientifica The Lancet e firmata, tra i tanti, dal dottor Andrew J. Wakefield. Uno studio nel quale veniva trovata una correlazione tra vaccino del morbillo e autismo. Peccato che anni dopo gli stessi autori della ricerca ne ritrattarono le conclusioni e dimostrarono che l’intero lavoro era stato “intenzionalmente alterato” da Wakefield che, proprio per questo, venne radiato dall’albo dei medici. Anche in relazione all’accusa di chi sosteneva che l’intero sistema non sarebbe altro che un modo per ingrassare i bilanci delle società farmaceutiche, i pm hanno risposto picche. Nel 2015, infatti, tutti i vaccini in Italia hanno fatturato 318 milioni di euro, pari all’1,4% della spesa farmaceutica mentre i soli farmaci per l’epatite C, per la quale non esiste vaccino, hanno fatto spendere alle casse del SSN sei volte tanto.