Nuove regole per lo smart working in vigore dal 1° settembre 2022: come cambia il lavoro agile e cosa prevede il dl Semplificazioni pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Smart Working, come cambia il lavoro agile dal 1° settembre
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il dl Semplificazioni, insieme al relativo decreto che è stato firmato dal ministro del Lavoro Andrea Orlando. Il provvedimento introduce modifiche al lavoro agile e interviene rispetto all’ipotesi di prorogare lo smart working al 100% per alcune categorie di dipendenti e alla possibilità di apportare cambiamenti alla comunicazione semplificata. Il dl Semplificazioni, quindi, introduce importanti novità con l’obiettivo di tratteggiare una nuova modalità di lavoro.
I cambiamenti più rilevanti riguardano la comunicazione dei datori di lavoro. Dal mese di settembre, decadrà la comunicazione semplificata ossia la possibilità dei datori di accordarsi con i dipendenti senza dover obbligatoriamente segnalare l’organizzazione decisa in modo formale. Si tornerà, infatti, all’accordo individuale ma in una modalità semplificata rispetto al periodo pre-pandemia.
I lavoratori che decideranno di non aderire all’accordo svolgeranno le proprie mansioni in presenza. Includi i fragili e i genitori di figli under 14 poiché non sono previsti al momento meccanismi automatici per nessuna categoria di lavoratori.
Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando
In merito alle novità introdotte, il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha spiegato: “Il decreto prevede che il datore comunichi in via telematica al Ministero del lavoro i nominativi dei lavoratori e la data di inizio e di cessazione delle prestazioni in modalità agile. Si tratta di una disposizione che rende strutturale la semplificazione del lavoro agile“.
Il ministro, poi, ha sottolineato che le modifiche insite nel dl Semplificazioni allo smart working riformulano l’articolo 23 della legge 22 maggio 2017, che prevedeva l’obbligo di comunicazione dell’accordo individuale.
“L’esigenza di semplificazione degli obblighi di comunicazione nasce dalla necessità di rendere strutturale una procedura già ampiamente sperimentata nel periodo emergenziale dato il suo sempre maggiore, con l’obiettivo di agevolare l’iter per i datori di lavoro senza aggravare gli uffici ministeriali”, ha aggiunto il ministro.