Coprifuoco nazionale dalle 21 e bar e ristoranti chiusi, anche a pranzo, nelle regioni più a rischio. Sono i principali provvedimenti di cui si è discusso la scorsa notte durante la riunione tra il premier Giuseppe Conte i capidelegazione della maggioranza. L’orientamento del Governo sarà quello di diversificare le misure anti-Covid tra zone rosse e resto del Paese. I contenuti del nuovo Dpcm, che sarà firmato con ogni probabilità domani, saranno illustrati oggi dal presidente del Consiglio a Camera (ore 12) e Senato (ore 17).
“In questo momento, la situazione è diversa da marzo e aprile, non va rifatto lo stesso errore. Abbiamo 11 regione con indice Rt sopra 1,5. Le misure devono essere nazionali, il virus cresce ovunque. Chiediamo al Governo, che ci sia un rapporto collaborativo, perché il Covid è un problema nazionale, servono decisioni nazionali. Non si può intervenire a pezzi, si deve intervenire in modo completo e con una prospettiva, che dobbiamo dare al Paese”. E’ quanto ha detto il il governatore del Piemonte a SkyTg24, Alberto Cirio, prima di entrare nella conferenza delle regioni convocata dal Governo per definire il nuovo Dpcm. “Chiediamo, come regioni, misure nazionali per delle ragioni pratiche – ha aggiunto -, come l’istituzione di congedi parentali se chiudo le scuole, e ristori economici per le imprese che si vanno a chiudere. Noi come regioni non possiamo deliberare su congedi e ristori. I governatori sono compatti. Nessuno è esente dal virus, chi non ha problemi adesso, li avrà tra 4-5 giorni”.
“Gli effetti delle misure prese con il Dpcm della scorsa domenica – ha spiegato a Che tempo che fa il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli cominceremo a vederli a partire dal 9-10 novembre e compiutamente l’impatto si avrà una settimana dopo. Questo è un dato assolutamente cruciale. Sul numero delle terapie intensive, non siamo assolutamente ai tassi di occupazione che abbiamo registrato in passato. Credo inoltre che una riflessione per situazioni locali e regionali possa aver corso”.
“Per quanto con numeri in aumento – ha aggiunto -, il contributo della scuola – alla valutazione fatta la scorsa settimana – continuava a essere marginale, non più del 3,8%. Detto questo, l’eventuale periodo di attivazione didattica a distanza per la scuola non è un totem intangibile: può essere una misura da considerare. Il Dpcm di domani prevederà limitazioni a spostamenti interregionali, se non per ragioni di lavoro, di salute o per altri motivi indifferibili. Ma con lo scorso Dpcm sono state prese una serie di misure che porteranno a risultati. La stessa restrizione di movimento potrà servire”.
Sulla chiusura di palestre e ristoranti, Locatelli sottolinea: “Nelle palestre, sotto sforzo, l’emissioni di eventuali particelle che contengono il nuovo coronavirus è decisamente maggiore. La scelta di chiudere i ristoranti nelle ore serali va nella direzione di adottare misure che contribuiscano a prevenire gli assembramenti”. Sui Vaccini anti-Covid in Italia: “Ci sono 11 vaccini che sono all’ultima fase di sperimentazione, la fase 3, ed è realistico che alcuni vengano approvati dalle autorità internazionali. Da qui però va poi costruita tutta la campagna di vaccinazione, che richiede tempo. Quindi per avere un numero consistente di italiani vaccinati, è realistico che ciò avvenga nei primi mesi della prossima primavera”.