La guerra in Ucraina ormai ha monopolizzato qualsiasi spazio televisivo, sui social network, alla radio, ovunque, facendo passare in secondo piano la pandemia. I talk show più importanti si sono attrezzati e hanno saputo fronteggiare la nuova emergenza con rapidità e con trasmissioni di buon livello giornalistico.
Anche i programmi del daytime e della mattina, molti dei quali dirottati sulle tematiche della guerra, hanno dimostrato di attirare un pubblico tradizionalmente meno avvezzo a questo tipo di argomentazioni che però ha saputo apprezzare l’offerta dei grandi network. Rai, La 7 e Mediaset hanno compiuto uno sforzo produttivo notevole, in qualche modo già visto col perdurare della pandemia, ma che ora è molto più complesso perché si tratta di coprire un evento in una situazione di assoluta emergenza lontano dall’Italia.
Una guerra, per di più nel cuore dell’Europa, non è un evento secondario: ricordiamoci che la rete all news Cnn assurse alla fama internazionale proprio grazie alla guerra del Golfo nei primi anni ‘90 e non è un caso che poi le reti generaliste italiane abbiano a loro volta creato dei canali informativi h/24. Veramente consistente da questo punto di vista lo sforzo di SkyTg24, che ha dato la massima copertura al conflitto in Ucraina sin dal primo attacco nella notte fra mercoledì e giovedì scorsi.
Anchor, inviati, corrispondenti, analisti nazionali e internazionali si sono alternati nel commentare ora dopo ora il susseguirsi degli eventi documentati con le immagini più significative. L’all news diretta da Giuseppe De Bellis (nella foto) è in onda da una settimana in modalità monografica avendo cambiato tutto il palinsesto. Il racconto dal campo a Kiev è stato fatto minuto per minuto dagli inviati Jacopo Arbarello e Fabrizio Stoppelli.
Inoltre, il canale ha sfruttato la tecnologia al massimo, aggiornando lo scenario militare sul campo con le ‘action charts’ dal corner della Newsroom. E non ha solo aumentato gli sforzi, ma anche gli ascolti: il 24 febbraio, giorno d’inizio della guerra, ha visto salire i suoi ascolti del 267% (rispetto alla media di un giovedì normale), un dato record di tutta la tv italiana.
Sempre il 24 febbraio, la media è stata di 209.000 spettatori mentre domenica 28 febbraio si è arrivati a 220.000 di media: risultano rispettivamente il 19° e il 13° giorno più visto di sempre, alle spalle dell’inizio della pandemia (marzo 2020) e del terremoto nel Centro Italia del 2016. A livello di fasce orarie, dal 24 febbraio al 2 marzo sono stati registrati valori medi superiori ai 315.000 spettatori tra le 12:30 e le 15 (con picchi di 355.000 presenze) e tra le 19:30 e le 20:30 (con picchi di 318.000 teste).
Inoltre, nelle giornate di giovedì, sabato e domenica della settimana scorsa, sono stati superati più volte i 400.000 con un picco massimo di 516.000 nella giornata di giovedì 24/2 dalle 19:30-20, dovuto alla presenza della conferenza stampa di Biden, che ha mediato 542.000 spettatori e 2,46% share.
Dal 24 febbraio a oggi, la media tenuta da SkyTg24 è di 184.110 spettatori con l’1,72% di share. Un risultato che va a sostenere il già buon inizio di 2022, rafforzato anche dalle elezioni del Quirinale: il mese di gennaio si è chiuso con una media di 69.000 spettatori e lo 0,63% di share, già superiore al totale 2021, che si era chiuso con 62.541 spettatori e lo 0,62% di share.
Dal profilo sociologico fornito da OmnicomMediaGroup, vediamo che la fascia d’età maggiormente affezionata al canale all news di Sky è la giovanissima 20-24 anni, con l’1% di share, superiore alla media dei primi due mesi dell’anno. A livello di titoli di studio, forte penetrazione presso il target laureati, che con l’1,5% ha lo share più alto. Infine, dal punto di vista territoriale, picchi in Valle d’Aosta ed Emilia Romagna, con l’1,4% di share, seguite dal Friuli V. G. (1%); valori più bassi invece in Sicilia (0,3%), Basilicata (0,2%) e Molise (0,2%).