“È la migliore risposta alle agenzie di rating e a chi diffonde terrorismo finanziario per mettere in difficoltà questo Governo”. La risposta di cui parla il capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Finanze a Montecitorio, Raffaele Trano, è quella arrivata dagli stress test dell’European Banking Authority (Eba) sui principali istituti di credito italiano, a cominciare da Intesa Sanpaolo, Unicredit, Ubi e Banco Bpm. Una promozione arrivata, peraltro, a pochi giorni dal taglio del rating (delle stesse banche) da parte di alcune delle principali agenzie internazionali. E non solo. “Lo scenario avverso simulato dagli stress test Eba considera una caduta del Pil nel triennio 2018-2020 pari al 2,7% complessivo. Anche in quel caso le nostre banche sistemiche reggerebbero l’urto”, sottolinea il deputato M5S.
Visto l’esito positivo degli stress test Eba-Bce sulle principali banche italiane, avevano ragione Salvini e Di Maio a dire, come hanno detto nei giorni scorsi, che il sistema bancario italiano è solido?
“Certo. Di Maio ha detto che è solido ma che va monitorato con attenzione, e sono d’accordo. Non ci sono rischi di breve periodo e siamo fiduciosi che lo spread si abbassi non appena sarà chiaro che questa Legge di Bilancio farà ripartire la crescita. La pressione sui patrimoni delle nostre banche andrà ad alleggerirsi nelle prossime settimane”.
Eppure, nei giorni scorsi, Bankitalia ha lanciato l’allarme sulle “conseguenze gravi di un prolungato rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato” proprio sulle banche e le famiglie. Come se lo spiega?
“È chiaro che uno spread vicino ai 400 punti base per lungo tempo potrebbe mettere in difficoltà alcune banche, ma il rendimento attuale sui nostri titoli non è giustificato dai fondamentali economici italiani. Presto il mercato dovrà riconoscerlo e il differenziale con i bond decennali tedeschi tornerà sotto il livello di guardia”.
Peraltro, di recente, il rating delle maggior banche italiane è stato declassato da alcune delle principali agenzie. Come si concilia questa previsione con l’esito degli stress test? C’è contraddizione?
“Lo scenario avverso simulato dagli stress test Eba considera una caduta del Pil nel triennio 2018-2020 pari al 2,7% complessivo. Anche in quel caso le nostre banche sistemiche reggerebbero l’urto. È la migliore risposta alle agenzie di rating e a chi diffonde terrorismo finanziario per mettere in difficoltà questo Governo”.
Intanto, restano confermati i saldi della Manovra (deficit-Pil al 2,4%): lo spread oggi è tornato ad abbassarsi, ma dovesse tornare a salire ci sarebbe un rischio nel medio-lungo periodo per un Paese con un debito pubblico monstre come l’Italia?
“Il nostro debito pubblico è perfettamente sostenibile e un deficit che rilanci la crescita e gli investimenti può solo far bene. L’austerità ha ridotto il Pil più di quanto abbia diminuito il deficit, producendo un rialzo del rapporto debito/Pil. Con noi succederà il contrario. Penso che molti critici del governo ne siano consapevoli e temono che la nostra Manovra funzioni”.
In ogni caso, se le previsioni di crescita non dovessero essere in linea con le stime del Governo e/o se lo spread dovesse assestarsi oltre il livello di guardia, avete in mente un Piano B per aggiustare la rotta?
“Siamo convinti di poter fare anche meglio dell’1,5% di crescita. In ogni caso non andremo sopra il 2,4% di deficit, anche perché quella stima è molto prudenziale, non considerando gli effetti positivi sulle casse pubbliche dovuti alla spinta espansiva della nostra manovra”.