La riforma della Giustizia presentata dalla Guardasigilli Marta Cartabia non solo fa acqua da tutte le parti, ma rappresenta un vero vulnus a chi nella giustizia crede ancora. Si tratta di una riforma pasticciata tutta tesa a annacquare il più possibile, fino a innocue dosi omeopatiche, la riforma Bonafede.
La Cartabia ha un solo obiettivo: diminuire il più possibile i tempi per la prescrizione cosa che permetterà ai delinquenti di farla franca. Non è una novità. Già adesso funziona così, ma dopo – salvo le modifiche a cui ieri la Guardasigilli almeno a parole ha aperto – l’impunità ne uscirà ancor più rafforzata. E questo non è un bel segnale anche nell’ottica garantista perché con questo sistema si trasforma il garantismo in sacche di impunità, appunto.
La prescrizione infatti è il principale obiettivo a cui mirano frotte di avvocati per far saltare il processo dell’assistito di turno con buona pace delle vittime dei reati. Tuttavia, dal punto di vista politico, ci sta che la Destra di Salvini ma soprattutto Berlusconi, porti avanti anche con il referendum questi obiettivi: fa parte del loro programma politico e capiamo anche il perché.
Quello che non ci torna è invece perché la Sinistra stia zitta e muta quando in passato, se Berlusconi avesse fatto una mossa di questo tipo sarebbe scoppiata una vera rivoluzione con tanta di materializzazione immediata di Girotondi e similari. Nanni Moretti (nella foto) e Paolo Flores d’Arcais – magari muniti di mascherina – si sarebbero subito incatenati alla statua di Giordano Bruno in Campo de Fiori a Roma, mentre La Repubblica, La Stampa, Il Manifesto avrebbero gridato al golpe, all’attentato alla democrazia.
Invece questa volta che c’è la firma di SuperMario tutto tace perché l’ha detto “Lui” – caro lei – verrebbe da aggiungere. A parte la base M5S in piazza non si vede nessuno. Il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri è stato chiaro: “Le conseguenze saranno, in termini concreti la diminuzione del livello di sicurezza per la Nazione visto che certamente ancor di più conviene delinquere”.
Amara conclusione a cui però è giunto già il cittadino comune. Quando reati come l’appropriazione indebita verranno perseguiti con priorità bassa da alcune procure perché si tratta di un reato di “scarso allarme sociale,” la conseguenza sarà proprio quella indicata da Gratteri. E in tempi di crisi economica questo vuol dire rendere l’intera società più insicura.