La prima svolta è arrivata a metà dicembre. Giovedì 15, a essere precisi. Giorno in cui l’associazione Dema (Democrazia Autonomia) che fa capo al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, si è trasformata in un movimento politico che, a detta dell’ex pm, “dovrà essere in grado di guidare il Paese”. Un vero e proprio partito più che un movimento, a dire il vero. Che lavora quotidianamente per scendere in campo sia a livello locale sia nazionale. Nel 2017? Solo in Campania. Nel 2018, molto più probabilmente, in tutta Italia. Così, proprio mentre la minoranza del Pd continua a combattere dall’interno contro Matteo Renzi e Sinistra italiana si ritrova spaccata fra chi vorrebbe sposare il nuovo progetto dell’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia – “Campo progressista” – e chi invece non vuole fare da stampella all’ex premier, De Magistris non rimane a guardare. L’obiettivo, raccontano fonti vicine al sindaco di Napoli, è proprio quello di porsi come alternativa a sinistra al progetto lanciato da Pisapia, ma senza ripetere gli errori commessi quattro anni fa con Rivoluzione civile, il rassemblement della sinistra radicale guidato da Antonio Ingroia (che alle urne non andò oltre il 2%). Creando una Podemos all’italiana, una sinistra che non disdegni la parola “populismo”.
I contatti con le altre forze anti-Renzi sono già in corso. A cominciare da quelli con Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale di Sinistra Ecologia Libertà (Sel), con l’ex ministro viceministro dell’Economia Stefano Fassina (oggi in Sinistra italiana) e con Giuseppe Civati, deputato ex Pd e leader di Possibile. Senza dimenticare Lorenzo Marsili, che insieme all’ex ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis ha dato vita al movimento Diem25. Alle ultime elezioni che lo hanno rincoronato primo cittadino di Napoli de Magistris, risultato essere il quarto sindaco per gradimento alle spalle del terzetto Appendino-Nardella-Pizzarotti, è riuscito a catalizzare su di sé i voti anche i voti più propriamente “grillini”. Certo, si dirà: de Magistris ha davvero la forza di varcare i confini di Napoli? Ma soprattutto, ha i voti?
Qualcuno fa notare che il 60% dei follower che seguono il sindaco sui social network sono localizzati al Nord. Un particolare da tenere in considerazione. Nel frattempo, “in primavera vogliamo misurarci in alcuni comuni in cui si vota, da Portici a Torre Annunziata a Sant’Antimo”, ha spiegato proprio de Magistris a fine dicembre. Sarà il suo primo, vero banco di prova.