Sinisa Mihajlovic è morto: l’ex allenatore del Bologna si è spento definitivamente dopo una lunga battaglia. Il serbo da tempo combatteva contro la leucemia ma nonostante ciò non aveva abbandonato il calcio, continuando con passione e professionalità la sua carriera da allenatore.
Sinisa Mihajlovic è morto, combatteva da tempo contro la leucemia
Sinisa Mihajlovic si è spento dopo una lunga e terribile battaglia contro la leucemia. A dare la trista notizia è stata la famiglia dell’ex allenatore e calciatore. “La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic. Uomo unico, professionista straordinario, disponibile e buono con tutti. Coraggiosamente ha lottato contro una orribile malattia. Ringraziamo i medici e le infermiere che lo hanno seguito in questi anni, con amore e rispetto, in particolare la dottoressa Francesca Bonifazi, il dottor Antonio Curti, il Prof. Alessandro Rambaldi, e il Dott. Luca Marchetti. Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l’amore che ci ha regalato”.
A 53 anni si è spento l’ex allenatore del Bologna
Mihajlovic da qualche mese era stato sollevato dall’incarico dei allenatore del Bologna. Aveva scoperto di essere malato proprio durante l’esperienza sulla panchina romagnola ma nonostante tutto aveva deciso di continuare ad allenare. A 53 anni ha detto addio al mondo del calcio e alla sua famiglia. Nell’estate del 2019 gli è stata diagnosticata la malattia e per un periodo è stato lontano dalla squadra. La sua storia ha commosso tutti perché non ha mai mollato, complice il suo carattere e la sua tenacia. Nell’ultima settimana le sue condizioni sono precipitate, tanto da essere obbligato al ricovero ospedaliero.
Dopo la carriera da calciatore, in Italia ha vestito le maglietta della Lazio e dell’Inter, aveva iniziato come collaboratore di Mancini proprio sulla panchina nerazzurra. In seguito, la sua avventura da allenatore è iniziata proprio da Bologna. Poi Catania, Fiorentina, Sampdoria, Milan, Torino, una comparsata allo Sporting Lisbona durata solo 9 giorni (per il cambio del presidente) prima del ritorno nell’Emilia rossoblù. All’attivo anche un’esperienza sulla panchina della Serbia tra il 2012 e 2013.