Cedesi simbolo politico per la costituzione di una componente parlamentare alla Camera dei deputati. Sembra uno scherzo ma è il contenuto di una mail inviata a molti onorevoli nei giorni scorsi. Per capire la questione bisogna tenere presente che i partiti che partecipano alle elezioni politiche e che eleggono almeno 20 deputati hanno diritto a costituire un gruppo parlamentare che dà diritto all’erogazione di fondi, da parte della Camera, per il pagamento degli staff, in aggiunta a quanto già viene elargito ai singoli parlamentari per gli stipendi dei propri collaboratori.
Il regolamento della Camera prevede però la possibilità di creare gruppi parlamentari pcon meno deputati se il partito ha preso almeno 300mila voti. Se invece il partito ha partecipato con un proprio simbolo alle elezioni politiche (ed è questo il caso a cui fa riferimento la mail) prendendo pochi voti, può costituire una componente del gruppo misto con almeno tre deputati. La componente è una sorta di piccolo gruppo parlamentare che dà diritto a ricevere finanziamenti extra per diverse decine di migliaia di euro l’anno. E’ questa la possibilità che offre il signor M. C. (omettiamo di pubblicare il nome e il numero di telefono contenuti nella mail per ragioni di privacy), infatti l’oggetto della e-mail parla di Costituzione Componente nel Gruppo Misto e spiega “rappresento una lista minore locale (non estrema) che ha concorso con proprio contrassegno alle elezioni 2018 della Camera.
Pertanto qualora al deputato possa interessare la creazione di una componente nell’ambito del Gruppo Misto della Camera, manifesto la nostra disponibilità a concedere il collegamento, previa verifica della compatibilità politica dei nostri ideali e progetti”. Tale collegamento consiste in un accordo tra almeno tre deputati che vogliono costituire la componente parlamentare e il titolare del simbolo, che glielo concede in uso. Trattandosi di una questione delicata, il signor M. C., spiega nella comunicazione mandata alla segreteria dei deputati “si garantisce la massima discrezione e riservatezza, eventuali colloqui avverranno per il tramite del nostro legale di fiducia”. Così se qualche parlamentare volesse lasciare il suo gruppo parlamentare di elezione per mettersi in proprio senza perdere i fondi aggiuntivi erogati dalla Camera già sa chi chiamare.