L’europarlamentare della Lega Silvia Sardone domenica ha avuto la bella idea di scattarsi un selfie alla festa dello scudetto dell’Inter. “Siamo noi, siamo noi i campioni dell’Italia siamo noi!!!
Una gioia incredibile, una grande soddisfazione per il popolo nerazzurro! #AMALA”, ha scritto su Facebook. Forse non aspettandosi che il giorno dopo sarebbe stata additata. Visto che tutti gli esperti hanno detto che la festa sarebbe stata veicolo di contagio.
Silvia Sardone: la leghista che si scatta un selfie alla festa dello scudetto dell’Inter: “Ma ero lì per fare shopping”
Per questo oggi, intervistata dalla Stampa, ha fatto sapere che era lì per altri motivi. “Ero alla Rinascente perché dovevo comperare un vestito per ché a luglio sono stata invitata a un matrimonio. A un certo punto mi sono arrivati i messaggini dei miei amici che mi dicevano che erano in Duomo a festeggiare lo scudetto. Mi sono affacciata, li ho salutati e sono andata a piedi verso Cairoli. Ma quando sono passata io non c’era tutto quell’assembramento, la partita era finita da un pezzo”.
Eppure dalla foto sembrerebbe il contrario. Nel senso che si vedono molti tifosi dell’Inter dietro di lei. Che però giura di no: “Io sono passata tardi. Forse la folla di tifosi se n’era già andata. In Duomo non ho visto tutta questa gente. Ci sarà pure stato qualche ultras senza mascherina. Ma io tra la gente che ho incontrato da Duomo in Cairoli ho visto anche tante famiglie con il passeggino, le bandiere, le mascherine, tutte ben distanziate. Detto questo la situazione era prevedibile e bisognava fare qualcosa”. Già. Forse non andare e non partecipare, come ha fatto lei?
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Silvia Sardone però giura che lei avrebbe fatto altro: “Avrei sentito la squadra prima. Avrei fatto un tavolo con il Prefetto e la Questura. Avrei di viso le persone in luoghi diver si della città per festeggiare”. Invece è andata a festeggiare con loro.