“I numeri di queste settimane, dopo le riaperture non solo delle scuole ma di tutte le attività, stanno andando molto bene. E’ chiaro che andando avanti con la vaccinazione, se i numeri dovessero mantenersi così o addirittura abbassarsi, anche le quarantene dovranno essere ridotte per i vaccinati, così come nel tempo abbandoneremo distanza e mascherina”. È quanto ha detto il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. “Non significa che abbandoneremo distanza e mascherine domani – ha precisato l’esponente dell’Esecutivo -, ma quando la vaccinazione sarà andata avanti e i numeri saranno ulteriormente migliorati”.
“Con l’introduzione del Green Pass – ha aggiunto Sileri – il freno a mano sulle discoteche può essere tolto. Ma deve essere fatto in sicurezza e aspetterei il controllo dei dati dei primi di ottobre, a seguito delle aperture. Se sono buoni con il Green Pass la discoteca è un luogo sicuro”. Sul tema dell’apertura delle discoteche, ha spiegato il sottosegretario, “non c’è pregiudizio ideologico, ma più complessivo legato al fatto che i controlli della distanza e dell’utilizzo delle mascherine sono più difficili”.
“Stiamo vincendo la battaglia contro il virus – ha detto ancora Sileri intervenendo a Radio Cusano Campus -, trova sempre meno spazio intorno a sé. Al di là delle baggianate che vengono dette sul fatto che tutti i vaccinati possono infettarsi ed infettare, è una baggianata perché è l’eccezione non la regola. Se anche dovesse infettarsi e diventare contagiosa una persona, se intorno a sé ha tutte persone vaccinate è improbabile che possa contagiare gli altri”.
Quanto all’andamento delle vaccinazioni, secondo Sileri “è un successo, ci stiamo avvicinando all’80% stimato per la fine di settembre”. “Dobbiamo arrivare al 90%. Credo che anche l’estensione del Green Pass – ha ribadito – darà un’accelerazione e contestualmente dobbiamo somministrare le terze dosi per i più fragili. Gli altri Paesi guardano all’Italia come modello. Il Green Pass è la via giusta, a oggi l’obbligo vaccinale non è necessario”. Sulla terza dose, “è sicuramente da valutare se farla a tutta la popolazione, servono dati scientifici e arriveranno. Io da medico dico che è verosimile che nel tempo un richiamo dovrà essere fatto a tutti, non so dire quando, ce lo dirà la scienza”.