E ora che il bis di Mattarella ha stabilizzato la legislatura, nell’agenda del Parlamento irrompe il tema della legge elettorale. Rilanciato dal presidente M5S della commissione Affari Costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia (nella foto), e dal suo omologo Pd al Senato, Dario Parrini.
AVANTI TUTTA. “Alla riduzione del numero dei parlamentari e al voto dei diciottenni al Senato si aggiungeranno presto altre Riforme storiche, vicine al traguardo. Per la prima volta dal 1948 stiamo per aggiornare i principi fondamentali della Costituzione, inserendovi la tutela dell’ambiente. Per la prima volta nella storia della Repubblica sta per essere approvata una proposta di legge costituzionale di iniziativa esclusivamente popolare, volta a riconoscere la peculiarità delle isole”, ricordano in un intervento su Il Foglio.
“Altre proposte di riforma costituzionale sono da tempo sul tavolo della discussione e meritano un approfondimento con un confronto aperto e il più possibile condiviso. Tante sono le questioni aperte tra cui, ad esempio, sfiducia costruttiva, competenze del Parlamento in seduta comune, limitazione della decretazione d’urgenza, nuova base elettorale del Senato, riforma del Titolo V, referendum”.
E ovviamente la legge elettorale: base di partenza il modello proporzionale alla tedesc con sbarramento al 5%, ribattezzato Brescellum proprio dal nome del pentastellato Brescia. Ma contro il quale già fa muro la Lega di Matteo Salvini: “Non è una priorità”. Ma i numeri non sono dalla sua parte.