Due fronti contro il governo. Finalmente compatti. Da una parte quello delle opposizioni, con Pd e 5 Stelle insieme in piazza l’11 novembre. Dall’altro quello dei sindacati, con la Cisl che si unisce a Cgil e Uil per una mobilitazione contro la manovra dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni.
Pd e M5s in piazza l’11 novembre contro il governo
Partiamo dal fronte politico. Il Pd ha organizzato una manifestazione per l’11 novembre in piazza del Popolo, a Roma. Alla mobilitazione parteciperà anche il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. E di questo parla la segretaria del Pd, Elly Schlein, a Radio anch’io, su Radio 1: “Sono contenta. La piazza è aperta a tutte le persone, realtà sociali e forze politiche che sentono l’urgenza di costruire un’alternativa alle politiche sbagliate del governo Meloni”.
Schlein sostiene di non aver paura di una strumentalizzazione della piazza sul tema del conflitto nella Striscia di Gaza perché sul tema “la posizione del Pd è chiara, la ripresa del filo ‘due popoli due Stati’. Quella manifestazione è stata decisa ben prima che iniziasse e ha al centro la giustizia sociale, il salario minimo su cui non ha ancora risposto Meloni, l’emergenza ambientale”.
Contro la manovra si uniscono anche i sindacati
Il secondo fronte è quello sindacale, con la Cisl che annuncia di volersi unire alla mobilitazione già annunciata da Cgil e Uil sul tema della manovra. Il giudizio del segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, è meno netto di quelli delle altre sigle, tanto da parlare di una legge di Bilancio “con molte luci e alcune ombre”.
Sbarra spiega in un’intervista a la Repubblica che la manovra “manca di capacità espansiva”, anche se giustifica il tutto sostenendo che “le ombre derivano dalla cubatura limitata delle risorse”.
La Cisl è pronta a mobilitarsi, continua Sbarra, per chiedere che vengano confermati e resi strutturali il taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento delle aliquote Irpef. Motivo di malcontento è sicuramente la “sforbiciata alle rendite pensionistiche su una parte dei dipendenti pubblici. Servono invece misure di flessibilità che conducano al superamento della legge Fornero”.
Da qui l’apertura a una mobilitazione unitaria: “Verificheremo la disponibilità di Cgil e Uil a organizzare una manifestazione nazionale unitaria di sabato, per migliorare la manovra e andare anche oltre, verso un patto sociale per la crescita. Lo sciopero generale caricherebbe le tasche dei lavoratori di ulteriori sacrifici. E incendierebbe i rapporti industriali”.