Shoigu gela le speranze di pace in Ucraina

Guerra in Ucraina, Shoigu gela le speranze di pace: "L'Occidente vuole una tregua per riorganizzarsi e tornare ad attaccarci".

Shoigu gela le speranze di pace in Ucraina

Dopo l’apertura dei giorni scorsi di Volodymyr Zelensky a invitare le autorità di Mosca al prossimo vertice per cercare di concludere la guerra in Ucraina, e dopo l’inconcludente e provocatorio summit in Svizzera di qualche mese fa, dal Cremlino è arrivata una risposta che gela le speranze di pace. “Se gli occidentali pensano di poter coinvolgere la Russia in un lungo processo negoziale e giocare uno scenario mirato a far perdere gradualmente a Mosca l’iniziativa sul campo di battaglia, si sbagliano di grosso”, ha dichiarato all’agenzia stampa Interfax l’ex ministro della Difesa e oggi segretario del Consiglio di sicurezza russo, Sergei Shoigu.

Secondo il fedelissimo di Vladimir Putin, i Paesi europei “stanno di nuovo ostacolando il raggiungimento di veri progressi su un accordo in Ucraina in ogni modo possibile, proponendo iniziative consapevolmente inaccettabili come quelle viste nei formati di Copenaghen o svizzero”, ha aggiunto il generale. Shoigu si è poi rivolto alle autorità di Kiev spiegando che “probabilmente dovrebbero iniziare a pensare al costo delle ‘buone azioni’ dell’Occidente e a badare agli interessi del loro stesso popolo. Ma sfortunatamente, per ora stiamo assistendo al contrario”.

Guerra in Ucraina, il generale russo Shoigu gela le speranze di pace: “L’Occidente e Kiev vogliono una lunga tregua per riorganizzarsi e tornare ad attaccarci”

Insomma, per Shoigu, l’apertura ai negoziati di pace da parte di Zelensky e Joe Biden, dopo la clamorosa esclusione delle autorità russe dal vertice in Svizzera, sarebbe soltanto un bluff. Questo perché, a suo dire, gli alleati vorrebbero coinvolgere la Russia in una lunga serie di incontri con Kiev, in contemporanea con una tregua, con il preciso e “unico scopo di far perdere gradualmente a Mosca l’iniziativa sul campo di battaglia” e dare modo all’Ucraina di riorganizzarsi per poi contrattaccare.

Una ricostruzione seccamente smentita dall’amministrazione americana Biden e pure da quella ucraina di Zelensky che parlano di propaganda russa, confermando come Putin, almeno per il momento, non abbia alcun interesse a chiudere il conflitto. Quel che è certo è che in questo scenario e con i combattimenti che continuano senza sosta, il leader di Kiev, a seguito di una riunione d’urgenza con il ministro della Difesa Rustem Umerov e quello per le industrie strategiche Alexander Kamyshin, ha annunciato che stanzierà finanziamenti aggiuntivi per il programma missilistico del Paese così da avvicinarsi “sempre di più alla possibilità di utilizzare i nostri missili e non affidarci solo a quelli dei nostri partner”.