Ha scelto l’eutanasia a 23 anni per “sofferenza psichiatrica insopportabile” Shanti De Corte. La ragazza, scampata all’attentato dell’Isis a Bruxelles nel 2016, non è mai riuscita a superare il trauma vissuto.
Shanti De Corte era sopravvissuta all’attentato dell’Isis a Bruxelles ma non aveva mai superato il trauma
Sono trascorsi sei anni dall’attentato dell’Isis del 22 marzo 2016. All’epoca, una 17enne Shanti De Corte era pronta a partire con la scuola per una gita in Italia dall’aeroporto di Bruxelles. All’improvviso, una serie di esplosioni devastò il sito provocando 32 morte e centinaia di feriti. Nonostante il tempo passato, la 23enne di Anversa, in Belgio, non è riuscita a superare il trauma vissuto e ha scelto di porre fine alla sua vita. Lo scorso maggio, ha richiesto e ottenuto l’eutanasia per l’insopportabile sofferenza psichiatrica sviluppata dopo l’attentato.
“Ho riso e pianto. Fino all’ultimo giorno. Ho amato e mi è stato permesso di sentire cos’è il vero amore. Ora me ne vado in pace. Sappiate che mi mancate già”, è stato questo l’ultimo messaggio postato sui suoi canali social dalla 23enne.
Sceglie l’eutanasia a 23 anni per “sofferenza psichiatrica insopportabile”
Shanti De Corte si è spenta il 7 maggio 2022 ma la sua decisione di procedere con l’eutanasia è stata diffusa solo alcune settimane dopo la sua scomparsa. A raccontare quanto accaduto è stata la madre della 23enne, intervistata da un’emittente belga.
La donna, in particolare, ha rivelato che negli ultimi sei anni sua figlia ha combattuto contro una grave depressionecurata quotidianamente con svariati farmaci ed è stata ricoverata spesso in reparti psichiatrici. A proposito dei tanti medicinali assunti, la stessa Shanti aveva scritto sui social di sentirsi “come un fantasma che non sente più niente”. Spesso, inoltre, rifletteva: “Forze ci sono altre soluzioni oltre ai farmaci”.
La ragazza era affetta da disturbi da stress post traumatico che le hanno rubato la vita, spingendola a tentare il suicidio due volte. Con il trascorrere del tempo, ha poi scelto di contattare un’organizzazione specializzata nel sostegno a persone che cercano una “morte dignitosa”, scelta approvata dalla legge in Belgio. Nei casi come quelli di Shanti, tuttavia, la procedura è legale solo in Olanda e in Lussemburgo. La sua richiesta, tuttavia, è stata accolta dalla commissione federale per il controllo e la valutazione dell’eutanasia con il parere favorevole di due psichiatri.
Eutanasia a 23 anni, polemiche e apertura di un’indagine
La vicenda ha comunque generato scalpore nell’opinione pubblica e, di conseguenza, è stata avviata un’inchiesta dai magistrati di Anversa dopo la denuncia sporta da un neurologo dell’ospedale Brugman di Bruxelles, convinto che la decisione presa sia stata prematura.
L’osservazione del neurologo è stata condivisa anche da Paul Deltenre che si è detto convito che la ragazza avrebbe potuto tentare altre opzioni piuttosto che procedere all’eutanasia a 23 anni.